Niente Genova, la Aita Mari approderà a Napoli con a bordo i 69 migranti salvati in mare
La Aita Mari sbarcherà a Napoli e non più a Genova: la nave dell'Ong spagnola arriverà domani 14 ottobre alle 18 nel porto partenopeo. Nelle scorse ore si erano sollevate molte polemiche sulla prima scelta di Genova come porto d'accoglienza: la stessa Ong aveva fortemente criticato la decisione del porto ligure, distante oltre 900 chilometri, in favore di un porto più vicino come previsto dalle normative vigenti. La Aita Mari ha fatto sapere a sua volta della propria soddisfazione per la scelta del porto di Napoli.
"Abbiamo ottenuto che ci assegnassero il porto più vicino: Napoli! Grazie per il vostro appoggio", si legge in un tweet della Ong. Nelle scorse ore anche il capitano Simon Vidal aveva chiesto "all'Italia che rispetti la legge e ci assegni il porto più vicino, non a 900 chilometri. Persone obbligate a fuggire da Siria, Egitto o Bangladesh saranno esposte ad onde di 2 metri d'altezza sul ponte dell'imbarcazione", chiedendosi, "è necessario costringerle a questo castigo?".
Alla fine, dunque, ha prevalso il buonsenso: la Aita Mari sbarcherà a Napoli con i 69 migranti salvati, tra cui 57 uomini, 6 donne e 6 minori, quasi tutti provenienti dalla Siria (paese dilaniato da una triplice guerra civile che dura ormai dal 2011), dal Bangladesh (uno degli stati più poveri del pianeta) e dall'Egitto (che da dieci anni è di fatto guidato dal generale Abdel Fattāḥ al-Sīsī, eletto presidente dopo il colpo di stato del 2013).
Quest'oggi a Napoli si è tenuta una riunione di coordinamento in Procura per organizzare la macchina dell'accoglienza: la prima assistenza sarà assicurata dalla Regione Campania attraverso l'Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro. Alle operazioni di sbarco, che saranno accompagnate da identificazioni e controlli sanitari, parteciperanno forse dell'ordine, Protezione Civile, Croce Rossa e Caritas Diocesiana.