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Nicchie vietate a fratelli e sorelle ai cimiteri di Napoli, insorgono le ditte onoranze funebri

Critiche le ditte di onoranze funebri sulle nuove regole ai cimiteri. Assofuneral: “Perché applicare questa regola dopo 18 anni?”. Bellomunno: “Grande passo indietro”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Rivolta delle ditte di onoranze funebri contro la decisione del Comune di Napoli di vietare le inumazioni di fratelli e sorelle nelle nicchie di famiglia. Le nuove regole sono state approvate all'inizio di questa settimana, come anticipato da Fanpage.it, dopo un parere dell'avvocatura comunale. Sulle barricate Gennaro Tammaro di Assofuneral, che in una nota parla di decisione "scellerata". Mentre Fabio Bellomunno, dell'omonima ditta, commenta: "Un grande passo indietro".

Assofuneral: "Perché applicare questa regola dopo 18 anni?"

Non le manda a dire Assofuneral, associazione di categoria delle pompe funebri, che in una nota scrive:

"Sulla scelta del Comune di Napoli di dare seguito – dopo 18 anni – alla regola per cui fratelli e sorelle non possono essere inumati nella nicchia di famiglia, non possiamo che opporci fermamente. Credevamo, sinceramente, che con una revisione più profonda del regolamento di polizia mortuaria in vista, e confermata in queste ore dalle istituzioni, questa regola scellerata potesse restare in letargo ancora qualche mese quando si sarebbe poi ridiscusso il tutto. Queste tempistiche ci lasciano perplessi".

"Ci sono delle evidenti falle – spiegano i vertici dell'associazione – in un diktat che tiene poco conto dei casi singoli. Cosa accade quando i fratelli o le sorelle lasciati fuori dalle cappelle nel loro riposo eterno erano a carico, o tutorate, da un proprio famigliare?".

Per Assofuneral tale decisione presenta quindi "delle evidenti criticità".

"Non comprendiamo – continuano – perché il familiare non possa disporre di un bene per i suoi cari acquistato con lungimiranza quando tale legge non esisteva. Andrebbero fatti dei precisi distinguo, che non sono tenuti in conto nemmeno dall'Avvocatura comunale a cui è stato chiesto un parere che però è avulso dalla realtà sostanziale dei fatti". "Quali sono i risultati che spera di ottenere l'amministrazione da questa scelta?", conclude Assofuneral.

Bellomunno: "Grande passo indietro"

Molto critico anche Fabio Bellomunno, che afferma:

Un grande passo indietro del comune di Napoli nei confronti dei cittadini che aspettano da anni di dare degna tumulazione ai propri cari. Assistiamo quotidianamente inermi a malcontenti e scelte obbligate da parte di sconfortati familiari che non potendo adempiere alle loro volontà dei propri cari, sono costretti a ricorrere alla cremazione e al conseguente affidamento delle ceneri in abitazione o alla dispersone dove consentito, spesso andando contro il proprio credo religioso.

E conclude:

"I più fortunati sono obbligati all'acquisto di nuove concessioni di loculi che nei cimiteri cittadini scarseggiano e sono sempre più cari. Tuttavia siamo fiduciosi che questo ulteriore sacrificio che il Comune chiede ai propri cittadini porterà ad un cambiamento radicale del regolamento di polizia mortuaria, garantendo eguali diritti a chi per esigenza dovrà usufruire dei servizi cimiteriali.

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