Napoli, assembramenti e caos: l’area gialla Covid si è rivelata un disastro
L'ordinanza per chiudere le strade in caso di assembramenti a Napoli, firmata dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, vale meno della carta su cui è scritta: ieri, sabato 6 febbraio, complice la giornata di bel tempo , sulla città si è riversata una folla tranquilla, quasi tutta dotata di mascherina (solo la sera, nelle zone della movida giovanile ce l'avevano 1 su 3). La folla era tranquilla, ma, appunto, era folla. Incontrollata e incontrollabile: era la dimostrazione plastica di ciò che in quest'anno di pandemia da Covid19 abbiamo definito «assembramento», ovvero gruppo ampio di persone senza un distanziamento tale da mitigare il rischio di contagio aereo da Coronavirus. Si poteva uscire, era ed è zona rossa, ma il fatto è questo e non possiamo fingere che non sia accaduto: la gente era così tanta che si faticava a camminare, in via Toledo come al Vomero, sul Lungomare come in alcune zone del centro storico, da largo Giusso a piazza Bellini. È un fatto e non è in discussione.
Possiamo invece discutere sui controlli: c'erano? No. C'erano le auto di polizia, carabinieri, vigili urbani, ma non fungevano minimamente da deterrente al caos. Un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri impone ancora in Italia l'obbligo della mascherina e il divieto di assembramenti, una ordinanza del Comune di Napoli parla di strade da chiudere in caso di folla. Niente, niente da fare: ieri queste regole non sono state rispettate. A Napoli, così come a Salerno. Ma così come in molti altri luoghi d'Italia.
Scrive oggi il ministro della Salute Roberto Speranza, dopo le immagini:
Serve massima prudenza su tutto il territorio nazionale.Non dobbiamo vanificare i progressi delle ultime settimane, risultato dei sacrifici fatti finora. Zona gialla non significa scampato pericolo. Il virus circola e il rischio, anche per via delle varianti, resta alto. Non possiamo scherzare con il fuoco.
Qualche giorno fa il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca aveva tuonato contro la movida giovanile, oggi carabinieri e polizia snocciolano dati e parlano di una ottantina di multati e 3 locali chiusi in città per inottemperanza alle norme anti-Covid, ma è evidente che ciò non è bastato. Tra le aree inondate di gente, in particolare, le piazze del Vomero prese d'assalto da centinaia di adolescenti e over 30 che dopo aver anticipato l'orario dell'aperitivo, visto che alle ore 18 in base alle norme dell'ultimo decreto i bar devono chiudere, sono rimasti nelle piazze. Inevitabili gli assembramenti e, complice una sigaretta o una chiacchiera al cellulare, c'erano troppi che non indossavano la mascherina o la tenevano abbassata come una sciarpetta.