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Neres, Juan Jesus e Politano: nessun collegamento tra i furti e rapine ai calciatori del Napoli

Sui tre raid avvenuti a Napoli indaga la Polizia di Stato; al momento non sono emersi collegamenti che possano far pensare a una regia.
A cura di Nico Falco
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Juan Jesus, David Neres e Matteo Politano
Juan Jesus, David Neres e Matteo Politano

Nessuna regia occulta, nessun disegno criminale volto a destabilizzare la squadra, né tantomeno una banda che ha preso di mira i calciatori del Napoli: per gli investigatori della Polizia di Stato dietro i furti e le rapine ai danni dei giocatori azzurri non ci sarebbe un collegamento, si tratterebbe di episodi isolati nonostante la vicinanza temporale. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, è quello che ha visto vittima l'attaccante Matteo Politano: la sua automobile è stata rubata davanti a un ristorante di Posillipo.

Il furto dell'auto di Politano

Il calciatore azzurro ha comunicato nella notte il furto alla Digos, che è la sezione più "vicina" alla società azzurra per i delicati compiti di cui si occupa, le indagini sono passate poi alla Squadra Mobile della Questura di Napoli (diretta da Giovanni Leuci). La presa in carico deriva dal tipo di reato: essendo stata portata via l'automobile, l'indagine si estende a tutto il territorio cittadino.

Al momento non sono emerse evidenze che possano far pensare che si sia trattato di un furto "intimidatorio", né che sia parte di una strategia. E nemmeno è certo che i ladri sapessero di chi fosse quel veicolo. Si tratterebbe, insomma, di un furto "normale", con obiettivo un tipo di automobile, una Smart, che è tra le più ricercate dai criminali.

L'automobile di Juan Jesus e la rapina a Neres

Soltanto ieri mattina il difensore Juan Jesus ha pubblicato su Instagram delle foto della sua automobile, una Range Rover, danneggiata in quello che appare come un tentativo di furto; anche in quel caso il primo contatto è stato con la Digos, nel pomeriggio è stata presentata denuncia presso il commissariato Posillipo, che resta titolare delle indagini.

La parte più inquietante della vicenda è quella relativa ai tracker che il calciatore avrebbe trovato da un mese nella sua automobile: avrebbe rinvenuto 5 AirTag. Potrebbero essere stati utilizzati per monitorare i suoi spostamenti e non è escluso che fosse finito nel mirino di una banda di ladri che, in questo modo, avrebbe atteso che l'automobile fosse in un luogo più appartato per rubarla.

Sicuramente più preoccupante l'episodio che aveva visto protagonista suo malgrado David Neres nella tarda serata del 31 agosto: mentre era da solo in un van e stava percorrendo via Bixio per tornare in albergo i rapinatori avevano spaccato il finestrino e, puntandogli contro la pistola, lo avevano costretto a consegnare un orologio da 100mila euro. Su quella vicenda indaga la Squadra Mobile; gli investigatori avrebbero sospetti su una banda attiva a Fuorigrotta.

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