Neonato ustionato a Portici, la madre interrogata. I legali: “Non ricorda nulla dopo il parto”
Si è svolto oggi l'interrogatorio per Alessandra Terracciano, la madre del piccolo Vincenzo, il bimbo nato lo scorso 12 marzo a Portici e oggi ricoverato in Terapia Intensiva al Santobono di Napoli per ustioni su tutto il corpo le cui cause non sono ancora chiare. La donna, inizialmente ricoverata nella Psichiatria del Loreto Mare, è stata trasferita ieri nel carcere femminile di Pozzuoli. Nei suoi confronti, e verso il compagno, Concetto Bocchetti, era stato emesso un provvedimento di fermo per maltrattamenti, convalidato venerdì scorso.
L'interrogatorio per la 36enne è stato svolto soltanto oggi perché gli inquirenti hanno dovuto attendere che le sue condizioni migliorassero. "La signora si è avvalsa della facoltà di non rispondere – spiegano a Fanpage.it gli avvocati Fabio Martullo e Gianluca Sperandeo – ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee parlando di contrasti col suo compagno. È una situazione molto delicata, a noi pare in stato confusionale e sicuramente verrà disposta una perizia per accertare il suo stato di salute. Nei prossimi giorni proporremo istanza di Riesame".
Alessandra Terracciano non ricorderebbe nulla di quanto accaduto dopo il parto, avrebbe totalmente rimosso quanto successo in quei quattro giorni, dal 12 al 16 marzo: è il periodo al centro delle indagini, il lasso di tempo tra l'intervento della prima ambulanza, quando il piccolo era stato trovato in buone condizioni, all'arrivo della seconda, quando invece presentava le ustioni profonde, forse causate da prodotti chimici. Il piccolo è ancora in Terapia Intensiva, è stato sottoposto a due interventi chirurgici e nelle ultime ore le sue condizioni sembrano in miglioramento, anche se restano critiche. "Ho avuto modo di parlare con la signora quando era ancora in ospedale – prosegue l'avvocato Martullo – e lei non ricorda nulla. Ricorda lucidamente fino al parto, da quel momento in poi mischia ricordi confusi a episodi immaginari che lei ritiene veri. È convinta che il bambino stia bene, non riesce a capire per quale motivo si trovi in carcere".