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Neonato ustionato a Portici, il piccolo Vincenzino ha lasciato l’ospedale

Il bambino, rimasto ustionato in casa a Portici (Napoli) nel marzo del 2021, è stato dimesso oggi dall’ospedale Santobono, dove era stato ricoverato in gravi condizioni. “Continueremo a seguire e curare il piccolo, a cui auguriamo ogni bene” fanno sapere i medici che lo hanno curato negli ultimi cinque mesi.
A cura di Valerio Papadia
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È stato dimesso oggi dall'ospedale Santobono di Napoli il piccolo Vincenzino, il neonato rimasto ustionato in casa a Portici (Napoli), nel marzo del 2021, a pochi giorni dalla nascita: dopo cinque mesi di cure, ha lasciato il nosocomio pediatrico partenopeo in buone condizioni di salute. "Continueremo a seguire e curare il piccolo, a cui auguriamo ogni bene" hanno comunicato in una nota i medici del Santobono che lo hanno avuto in cura in questi cinque difficili mesi. Ricoverato inizialmente nella terapia intensiva neonatale, diretta dal dottor Antonino Di Toro, con gravi ustioni su gran parte del corpo, il piccolo Vincenzino è stato sottoposto a delicati interventi chirurgici, tra cui un trapianto di cute autologa bio-ingegnerizzata personalizzata. L'intervento, delicato e all'avanguardia, è il primo realizzato su un paziente così piccolo e si è avvalso della collaborazione, a distanza, dell'ospedale Pediatrico di Zurigo.

I genitori del piccolo sono stati entrambi arrestati: a Concetto Bocchetti ed Alessandra Terracciano era stata sospesa la podestà genitoriale il 10 marzo scorso, due giorni prima del parto. Interrogata qualche giorno dopo il ricovero del piccolo, la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere: come dichiarato dagli avvocati, la mamma di Vincenzino non avrebbe ricordi successivi al parto e non ricorderebbe, dunque, i quattro giorni successivi, ovvero quelli che vanno appunto dalla nascita del piccolo a quando è stato ritrovato in casa con ustioni su gran parte del corpo. Come dichiarato qualche mese fa dal sindaco di Portici, Vincenzino è stato affidato a una nuova famiglia, che oggi ha dunque potuto abbracciarlo al di fuori dell'ospedale.

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