Neonata picchiata e lasciata morire, arrestati i genitori: aveva ossa del cranio fratturate
Il padre l'avrebbe colpita alla testa così forte da spaccarle le ossa e poi lui e la madre non l'avrebbero portata in ospedale, lasciandola morire per insufficienza cardiorespiratoria. Ricostruzione dei carabinieri che ha portato all'arresto della coppia, lui 26 e lei 19 anni, ritenuti responsabili della morte della loro bambina di appena 45 giorni, trovata senza vita nella sua abitazione di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta. La coppia aveva sostenuto che la piccola fosse morta nel sonno, ma gli accertamenti hanno svelato una realtà diversa.
Le scottature dopo il bagnetto
I fatti risalgono allo scorso 2 settembre, gli ultimi atti di quella tragedia sarebbero stati poi raccontati, anche in televisione, dal padre del 29enne, nonno della piccola. L'uomo aveva spiegato di aver visto il figlio con la neonata tra le braccia che andava in ospedale, sostenendo di avere saputo che aveva avuto un malore nel sonno. Era però ormai troppo tardi. Sul corpo della piccola erano state rinvenute delle scottature, si era fatta quindi largo l'ipotesi delle violenze; la famiglia aveva però fatto risalire quelle lesioni a un bagnetto di qualche giorno prima, a un fiotto d'acqua troppo calda che per errore aveva investito la bimba.
La piccola picchiata e lasciata morire
Nelle prime fasi delle indagini erano stati sequestrati i cellulari dei genitori. L'analisi dei telefonini, e gli esiti dell'autopsia, hanno portato i carabinieri verso l'ipotesi dell'infanticidio. In particolare, secondo la ricostruzione che ha portato alla misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il padre avrebbe colpito violentemente la figlia al volto. Il colpo le avrebbe causato "un trauma contusivo-concussivo cranio-facciale, da cui sarebbe derivata una duplice frattura ossea e un ematoma subdurale emisferico sinistro, produttivo di encefalopatia da ipertensione endocranica".
I maltrattamenti continui sulla neonata
I due genitori, pur rendendo conto delle gravi condizioni della figlia, non l'avrebbero portata in ospedale, causandone così la morte. Dalle attività investigativa è inoltre emerso che la bimba era vittima di continui maltrattamenti: sul suo corpo sono state riscontrate contusioni, ecchimosi, escoriazioni e ustioni, queste ultime effettivamente riconducibili al bagnetto, effettuato "con acqua bollente, senza previo controllo della temperatura".
Ai genitori viene contestata anche una condotta delittuosa in forma omissiva, in quanto non avevano mai sottoposto la bimba a visite mediche ed avevano fatto ricorso a cure fai da te, come l'applicazione di strutto sulle ferite. Il padre e la madre sono accusati di concorso in omicidio volontario pluriaggravato; il 26enne è stato portato nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, la 19enne nel femminile di Pozzuoli.