Neonata morta, arrestata la madre. Ma 10 anni dopo la nonna si suicida e lascia una lettera: “Fu colpa mia”
È tragica la vicenda che arriva da Pontecagnano, nella provincia di Salerno, dove nei giorni scorsi una donna di 61 anni del posto, G.P., si è suicidata, lanciandosi sotto un treno in corsa nei pressi della stazione di Pontecagnano Faiano. La donna avrebbe lasciato una lettera alla famiglia, nella quale spiega i motivi dell'estremo gesto, rivelando poi anche la verità su un'altra tragica vicenda: la morte della sua nipotina, deceduta due mesi dopo la nascita dieci anni prima e, per la cui morte, era stata arrestata e condannata la madre della piccola, nonché figlia della 61enne. Nella lettera, la donna avrebbe rivelato di aver accidentalmente fatto sbattere la testa alla piccola, cagionandone la morte, ma di aver ricordato l'episodio soltanto dieci anni più tardi, decidendo così di togliersi la vita.
Alla luce del suicidio della 61enne e delle rivelazioni che questo avrebbe comportato, l'avvocato della madre della bambina avrebbe dunque inoltrato al Presidente della Repubblica una richiesta di grazia per la sua assistita – condannata a 10 anni per omicidio preterintenzionale – e chiesto ai magistrati la revisione del processo.
La morte della bambina e la condanna della madre
La bimba è nata prematura nel 2014. Meno di due mesi dopo il parto, la piccola viene ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli con alcuni segni di violenza sul corpo: nonostante le cure e gli sforzi del personale sanitario, morirà nel nosocomio pediatrico napoletano 45 giorni dopo la nascita. Iniziano le indagini e, secondo una perizia, la neonata sarebbe morta a causa della cosiddetta "sindrome bel bimbo scosso"; per la Procura di Salerno, è stata la madre a cagionarne, pur senza volerlo, la morte: la donna viene così condannata per omicidio preterintenzionale.