Nell’ultimo album di Geolier la canzone per l’amico figlio del boss: “Crescenzo non sa…”
«Crescenzo ha preso 10 anni, per questo non esulto più di tanto anche se sto vincendo«. Il nome, accorciato in "Cresc", si perde nel fiume di parole di Emanuele Palumbo, in arte Geolier, ma il riferimento è chiaro: si tratta di di Crescenzo Marino, figlio del boss Gennaro Marino "McKay", che nei mesi scorsi ha incassato proprio una condanna a dieci anni di reclusione in primo grado. La strofa fa parte della canzone "Nun sacc' perdere", contenuta nell'ultimo album del rapper napoletano, "Dio lo sa – atto II", uscito la settimana scorsa. Il rapper, già molto popolare a Napoli e diventato famoso a livello nazionale dopo Sanremo 2024, e che si è già esibito nello stadio Maradona, non ha mai nascosto l'amicizia con il figlio del capoclan delle Case Celesti e in più occasioni ha sostenuto che fosse detenuto da innocente.
Il figlio del boss citato nella canzone di Geolier
Nel testo della canzone il riferimento è nella seconda strofa. Parlando prima di se stesso, il rapper originario del rione Gescal di Miano e cresciuto a Secondigliano afferma, in sostanza, di non riuscire ad essere del tutto contento del suo successo perché pensa alla sorte dell'amico in carcere ("Se sto ridendo, smetto sempre per un istante" e "non mi faccio le foto di gruppo insieme agli altri".
«Sono tanti mesi che non gli scrivo», prosegue la canzone, «dovrei dirgli più cose. Lui non sa di Sanremo, non sa del contratto», riferendosi alla partecipazione all'ultima edizione e della popolarità acquisita a livello nazionale su quel palco, «di mio nipote Andrea», «che alla fine mi lasciai» (ha di recente interrotto il rapporto con la fidanzata storica) e, ancora, «non sa che la nipote ha detto ‘mamma'». Geolier è uno dei papabili ospiti d'onore di Sanremo 2025 con Carlo Conti.
Il testo della seconda strofa della canzone "Nun sacc' perdere" di Geolier:
Tenevo vent'anni a diec'anni, Cresc- ha pigliato diec'anni
Pecciò, si sto vincendo, nun esulto maje cchiù e tanto
Pecciò, si sto ridendo, smetto sempe pe n'istante
E nun me faccio ‘a fot"e gruppo nzieme a tutte quante
So tanti mesi ca nun ‘o scrivo, c"ess"a dicere cchiù cose
Isso mica sape ‘e Sanremo se l'ha visto ra via ‘e fore
Isso nn'sape dô cuntratto e manco ‘e nepotemo Andrea
Ca alla fine m"e lasciai ‘e che a nepote ha itto mamma
Ce pienze si fossemo nate tutte vincitore
Tanto sì ca nisciuno essa voluto vincere cchiù
Sta na percentuale ch"o paracadute bleffa
È minore ‘e chella la ‘e murí pe ‘nu soffocamento
Però tu respire (Ah, ah, ah, ah)
Quinde aizzate e cumbatte
Tanto ‘a fine nun t"a schive, vene e basta
E si chiagnimmo, stuto ‘o sole cu ‘sti lacrime
E me ripeto sulamente ca je
Nun voglio perdere
Nun saccio perdere
Vulesse perdere
Pe vedè che ce sta ‘int'e tenebre
Il fumetto che difende Crescenzo Marino
Pochi giorni un amico di Marino aveva pubblicato su Tiktok un fumetto che sarebbe stato scritto e disegnato dal ragazzo detenuto. Nelle tavole il protagonista, che sarebbe appunto il figlio del boss, parla in prima persona e racconta della sua vita, dall'infanzia difficile a quando, pur non avendo mai voluto far parte degli ambienti criminali, è stato arrestato.
Crescenzo Marino è in carcere dal luglio 2022. La condanna, in primo grado, è arrivata nell'agosto 2024; contro di lui, oltre alle ricostruzioni dell'Antimafia, le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Il suo avvocato, nel corso del dibattimento, ha sostenuto che non ci fossero dei riscontri oggettivi in merito al presunto ruolo di Marino jr nel clan e ha fatto leva sulle sue frequentazioni, estranee a dinamiche criminali, e sulle sue attività lavorative.