Nel vertice i paletti di De Luca per le Regionali in Campania: vuole decidere su candidato, programma, coalizione

Fosse un gioco d'azzardo le possibilità sarebbero due. Prima: la convinzione che Vincenzo De Luca abbia in mano le ultime buone carte della sua vita politica per restare dignitosamente seduto al tavolo. Seconda: quella che egli in realtà stia giocando il bluff del secolo, pur sapendo il tavolo non lo regge. Per capire la riunione dei capigruppo di maggioranza avvenuta oggi in Regione Campania, occorre ascoltare molte voci. Il tema è che pochi sono disposti a spiegare pubblicamente. Motivo? Significherebbe dare un valore, positivo o negativo, alle parole del presidente uscente e non più ricandidabile. Anche se oggi qualcuno lo considera quasi un'anatra zoppa in Regione, De Luca può ancora godere del timore che ha saputo imporre in questo decennio.
Tocca raccogliere pezzi ma alla fine il quadro si ricompone. Chi ha imparato a conoscere Vincenzo De Luca sa che non mollerà facilmente la presa e l'appellativo di Jep Gambardella delle Regionali in Campania, che se non può vincere è capace di far fallire gli altri, gli si confà. Oggi nella riunione coi capigruppo il politico salernitano ha fissato paletti che difficilmente il Partito Democratico accoglierà (basta leggere l'intervista all'europarlamentare Dem Sandro Ruotolo per capire).
Tre punti: metter bocca sulla composizione della coalizione («questa è la coalizione si parte da questo, con questi alleati, chi ci vuole entra, allarghiamo a tutti»); metter bocca sul programma («devo fare ancora tantissimo, non ho gettato il sangue in questi anni per nulla») e soprattutto scelta condivisa del candidato. «Per il resto torno alla vita, sto tranquillo, andrò alla comunione della mia nipotina…» scherza coi capigruppo, ostentando tranquillità.
Ma De Luca fa capire anche che è deciso a proporne un suo nome in caso di scontro. Ma come? Chi accetterebbe? E i centristi delle sue liste civiche che fine farebbero? Avranno un bel lavoro da fare i "registi del campo largo" Igor Taruffi e Davide Baruffi, da lunedì inviati dalla segretaria Pd Schlein a Napoli.
Dall'altra parte, nel centrodestra, Giosy Romano, oggi commissario straordinario del Governo della ZES Campania, apre le porte ai moderati di centrosinistra, tentando, con Raffaele Fitto, di spostare l'asse in Campania. Del resto, pure nel centrodestra, mica sono tutti d'accordo, altroché: «Non è una sfida tra Edmondo Cirielli di Fdi e Giampiero Zinzi della Lega, Forza Italia presenterà la sua proposta quando si entrerà nel vivo della discussione», dice Fulvio Martusciello, facendo capire che anche in casa cdx non c'è molto da lavorare.