Nel caveau segreto il tesoro del genero del boss Bosti: orologi, soldi e diamanti per 10 milioni di euro
Una montagna di banconote da 50 e 100 euro, preziosi e gioielli, una cinquantina di orologi di lusso, un diamante da 10 carati, anche un accendino d'oro con le iniziali del boss Patrizio Bosti: la stima è ancora in corso, ma per gli inquirenti il valore è almeno dieci milioni di euro. Il tesoro si trovava in una cassaforte segreta in casa di Luca Esposito, genero del boss Patrizio Bosti, che nelle intercettazioni si definitiva "la gallina dalle uova d'oro"; il giovane è tra i destinatari dell'ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere eseguita ieri da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Tutto, naturalmente, sotto sequestro: l'indagato avrebbe riciclato i proventi di truffe sulle vendite di orologi di lusso.
Il blitz contro il clan Contini, 4 arresti
Il blitz è scattato ieri, 1 luglio, in esecuzione dell'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia; i reati contestati, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, minaccia, induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria, riciclaggio e autoriciclaggio, aggravati dalla finalità agevolativa del clan Contini.
Destinatari il boss Patrizio Bosti, ritenuto a capo del clan dell'Alleanza di Secondigliano, il figlio Ettore, anche lui già detenuto, la figlia Flora e il genero Luca Esposito. Quest'ultimo, è emerso dalle indagini, è stato insieme ai due figli vittima di minacce da parte del gruppo criminale, partite anche dallo stesso capoclan e quindi nonno dei ragazzi, affinché interrompesse il percorso di collaborazione con la Giustizia e ritrattasse le dichiarazioni già rese.
Il tesoro dalle truffe con gli orologi di lusso
L'operazione è stata condotta da personale della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Napoli, del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e dello S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza. Il caveau era nascosto nell'abitazione, a Pozzuoli, al confine con l'area di Agnano, e protetto con lastre di ferro, per l'individuazione sono stati utilizzati strumenti tecnologicamente avanzati; nel dettaglio, sono stati sequestrati contanti per oltre 4 milioni di euro, numerosi preziosi, oggetti d'oro, diamanti, 48 orologi di lusso e l'accendino con incise le lettere P e B, iniziali del capoclan Patrizio Bosti.
Secondo le risultanze investigative, Esposito avrebbe accumulato il tesoro con la vendita di orologi di lusso, anche di provenienza illecita, e con le truffe legate a questo tipo di commercio; i proventi sarebbero stati quindi riciclati attraverso società intestate a prestanome e attive nei settori della gestione di rifiuti ferrosi, della telefonia e dell'immobiliare dedite all'emissione e all'utilizzo di fatture per operazioni insistenti.
Il tesoro, ha sottolineato il colonnello Paolo Consiglio, comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli in conferenza stampa, è frutto "di schemi di frode e di riciclaggio molto avanzati che impiegavano società attive solo sulla carta, operanti in diversi settori economici. Due indagati ricoprono ruoli apicali, altri due erano a piede libero".
Gratteri: "Il 41bis non funziona"
L'operazione, ha commentato in conferenza stampa il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, "fa capire che il 41bis non funziona". "Dobbiamo domandarci – ha aggiunto – chi ha ridotto il 41bis in queste condizioni, con maglie così larghe. Ci Sono state circolari, direttive e modifiche nel corso degli anni che lo hanno ridotto in queste condizioni".
"Grazie alle intercettazioni telefoniche, tanto messe in discussione – ha aggiunto Gratteri – con la bravura della Polizia di Stato, dei carabinieri e della Guardia di Finanza hanno sequestrato 48 orologi per 5 milioni di euro e contanti per 4 milioni di euro. Tutti questi orologi da collezione, alcuni di valore inestimabile, non li ho mai visti. Alcuni sono pezzi unici e abbiamo chiesto a esperti di valutarli".
Il bunker scoperto con le intercettazioni
Il tesoro è stato scoperto grazie alle intercettazioni nelle quali si parlava di un bunker realizzato all'interno dell'appartamento di Esposito; lo ha reso noto, nel corso della conferenza, il comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri Napoli, Andrea Leo.
"Abbiamo posto attenzione sulla ricerca con gli specialisti delle varie forze di polizia – ha spiegato Leo – l'abbiamo individuato in una intercapedine e dopo avere creato un buco siamo riusciti a entrare grazie a un collega di piccola statura. Da quella stanza sono uscite mazzette di denaro, in doppio strato di sottovuoto, e varie scatole di orologi".
Quando i soldi sono stati contati, è stato chiaro che dietro quel muro c'erano oltre 4 milioni di euro in contanti; per gli orologi, invece, alcuni dei quali modelli unici, dovrà essere fatta una perizia ad hoc. E c'erano anche i preziosi, come un diamante di 10 carati. Ha continuato il militare: "È la prova evidente che questa è stata l'Epifania di tutte le intercettazioni finora ascoltate".
Patrizio Bosti comandava il clan dal 41bis
Il boss "‘o Patrizio" continuava a guidare le redini del gruppo criminale sebbene fosse da anni recluso e in regime di 41bis, ovvero quello del carcere duro previsto per particolari reati, tra cui l'associazione mafiosa. "Ci colpisce che nonostante fossero al 41bis hanno continuato a organizzare il clan e investire – ha aggiungo Giovanni Leuci, capo della Squadra Mobile di Napoli – l'ordinanza di ieri è frutto di indagini di tutte e tre le forze di polizia e riguarda il più alto livello della camorra, un'organizzazione che si è consolidata e ha messo a frutto proventi dello spaccio della droga e delle estorsioni".