Nei Pronto Soccorso di Napoli è emergenza: tra virus influenzale e Covid gli ospedali sono strapieni
La Asl Napoli 1 ha attivato l'unità di crisi per il picco di contagi da Covid e influenza (virus sinciziale respiratorio) all'inizio del 2024. Una situazione che proprio alla fine delle festività natalizie ha portato ad un iper afflusso ai pronto soccorso della città, mandando in crisi i presidi del Cardarelli e dell'Ospedale del Mare.
Proprio dall'ospedale di Napoli Est Fanpage.it mostra le immagini del pronto soccorso, con decine di persone in barella in attesa di essere trasferite altrove. Uno scenario emergenziale che ha visto la disposizione di una serie di misure che ci riportano indietro ai tempi della pandemia globale. Tutto questo in una città dove l'ordinarietà dei pronto soccorso vive già una crisi profonda.
Ospedale del Mare: "Oltre 200 accessi al giorno"
Le immagini mostrate da Fanpage.it del pronto soccorso dell'ospedale del mare mostrano chiaramente tutta la difficoltà della situazione che vale non solo per la struttura di Ponticelli ma anche per il Cardarelli. D'altronde si tratta dei due pronto soccorso in crisi perenne, di personale, di organizzazione e di super afflusso. Il boom del Covid negli ultimi giorni ha fatto il resto per proiettarci in una situazione di piena emergenza.
Spiega a Fanpage.it, Andrea Arciuolo della Funzione Pubblica della CISL:
All'ospedale del mare c'è stato un picco di arrivi probabilmente le festività natalizie, che hanno portato un assembramento di feste e veglioni, hanno contribuito a rialzare la curva Covid. Ci trona a preoccupare il tema, fortunatamente non vedremo le terapie intensive piene grazie alle campagne vaccinali, ma la Asl Napoli 1 ha fatto bene a istituire l'unità di crisi.
Antimo Morlando della Cgil è sulla stessa posizione
La nostra città vive una quotidianità dei pronto soccorso che è già straordinaria . I nostri pronto soccorso hanno una capacità di ricezione di 70-80 pazienti al giorno, normalmente questi numeri sono già superati da un afflusso giornaliero tra i 120 e i 140 pazienti al giorno. Con il picco di Covid e influenza arriviamo a 230-240 pazienti al giorno. È normale che poi diventi durissima.
A dare parziale sollievo in questa situazione potrebbe esserci la riapertura dei pronto soccorso del Loreto Mare e del San Giovanni Bosco, che proprio dalla pandemia furono trasformati in Covid Hospital e i cui pronto soccorso non furono più riaperti. "I due ospedali del centro della città servirebbero proprio a fare sfogo all'utenza – sottolinea Arciuolo della Cisl – sono sicuro che andremo in questa direzione".
Sospese le visite e i ricoveri programmati: "Altra colpo alle liste d'attesa"
Tra le misure d'emergenza messe in campo dall'Asl Napoli 1, c'è la sospensione delle visite elettive indifferibili e la sospensione dei ricoveri programmati, così come il rientro in servizio di tutto il personale reperibile e la dimissione ad horas di tutti i pazienti in condizione di poter andare a casa. Servono posti letto subito e personale, in una situazione già di base con profonde lacune organizzative e di personale.
"Si sta riorganizzando tutto puntando a concentrare le forze sul Covid" spiega Morlando della Cgil. Di certo la sospensione delle visite programmate e delle prestazioni sanitarie porterà ad un aggravamento ulteriore di un altro dei temi drammatici della sanità campana: le liste d'attesa. "Ci chiediamo chi tratterà queste visite indifferibili? – si chiede il sindacalista della Cgil – si allungheranno ulteriormente le liste d'attesa, è necessario che la Regione Campania metta in campo su questo un piano straordinario, con la stessa veemenza con cui sta affrontando ora il Covid". Già nell'ordinario il pronto soccorso viene usate come "scorciatoia" dall'utenza per riuscire a svolgere esami diagnostici e visite specialistiche. "Le liste d'attesa sono lunghissime, il privato convenzionato esaurisce i fondi nei primi giorni del mese, alla fine il pronto soccorso è l'unico accesso praticabile alle cure per i cittadini" sottolinea Morlando. La situazione di emergenza durerà fino a quando ci saranno le condizioni dovute ai contagi da influenza e Covid, ma è probabile che i segni lasciati da questa fase emergenziale avranno ricadute importanti sui servizi sanitari.