“Nei Campi Flegrei fase di instabilità ancora in corso”: il nuovo studio dell’Ingv
La fase di instabilità del bradisismo nei Campi Flegrei, cominciata nel 2005, è ancora in corso. A indicarlo è l'ultimo studio dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Space and time distribution of seismic source energy at Campi Flegrei, Italy through the last unrest phase, effettuato da Edoardo Del Pezzo e Francesca Bianco, appena pubblicato sulla rivista internazionale "Physics of the Earth and Planetary Interiors".
Lo studio dell'Ingv ha evidenziato che i terremoti che contraddistinguono i Campi Flegrei avvengono perlopiù in sciami sismici, della durata media di circa un giorno. Dice Edoardo Del Pezzo, associato di ricerca dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv e primo autore dello studio:
A partire dal 2010 abbiamo osservato un incremento del numero di sciami e di eventi all'interno di ciascuno di essi, suggerendo un’evoluzione dell’attività sismica della caldera. Tuttavia, non abbiamo rilevato un aumento significativo del momento sismico totale, ovvero dell'energia rilasciata, all'interno di ciascuno sciame nel tempo
L'elemento più significativo della ricerca, però, arriva dall'analisi della densità spaziale dell'energia sismica. Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell'Ingv e coautrice dello studio, specifica:
Negli ultimi 15 mesi – da ottobre 2022 a dicembre 2023 – si è rilevato un ampliamento delle zone di frattura nella parte occidentale della caldera, a una profondità di circa 3000 metri sotto il livello del mare. Questa zona di maggiore fratturazione coincide con aree caratterizzate da forti contrasti di attenuazione sismica, suggerendo un'intensa attività di deformazione delle rocce. La distribuzione della densità spaziale dell’energia sismica, insieme allo studio statistico della distribuzione temporale dei terremoti, evidenziano importanti proprietà del bradisismo, confermando che la fase di instabilità dei Campi Flegrei è ancora in corso, con un progressivo ampliamento delle zone di frattura verso sud e ovest rispetto a misurazioni effettuate 22 mesi prima, da dicembre 2020 a ottobre 2022