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Covid 19

“Negli ambulatori non ci sono signorine ma dottoresse”, parla Maria, il medico del cartello in ospedale

Maria Ilaria Di Laora è l’autrice del cartello affisso nel centro vaccinale di Frattamaggiore che ha fatto il giro dell’Italia. A Fanpage.it spiega com’è nato e che l’intento era ironico. «Qualche mese fa quando dividevo il laboratorio di vaccinazioni con un collega di sesso maschile, che puntualmente veniva chiamato dottore e puntualmente io signorina».
A cura di Gaia Martignetti
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Maria Ilaria ha 34 anni e da dieci costruisce il suo futuro: quello da medico. Nell'ultimo anno ha lottato contro la pandemia da Covid 19 e oggi è uno dei medici vaccinatori in forza all'Asl Napoli 2, nel centro di Frattamaggiore. Al contempo è anche specializzanda al Policlinico della Federico II, a Napoli. A febbraio, nel pieno della pandemia, ha scritto un cartello semplice ed efficace: "In questi ambulatori non ci sono signorine ma dottoresse" proprio a Frattamaggiore. Un paziente incuriosito qualche giorno fa dalla scritta l'ha postata sui social, rendendola virale.

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Un cartello nato per scherzo, spiega a Fanpage.it, ma che rispecchia un costume diffuso tra molti dei pazienti che hanno frequentato il polo vaccinale in questi mesi. «È un cartello che nasce in realtà a febbraio, spiega Maria Ilaria, quindi qualche mese fa quando dividevo il laboratorio di vaccinazioni con un collega di sesso maschile, che puntualmente veniva chiamato dottore e puntualmente io signorina. L'ho messo in tutti gli ambulatori perché era una cosa sentita da tutte noi colleghe che lavoriamo in quel centro vaccinale, perché fondamentalmente abbiamo vissuto tutte la discriminazione rispetto ai colleghi maschi che venivano sempre chiamati Dottori dai pazienti. Quindi nello stesso ambulatorio, "buongiorno dottore", "buongiorno signorina". È nata come una cosa anche molto ironica, scherzosa, poi è finito sul web a nostra insaputa».

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Un modo non per rivendicare un ruolo perché, come racconta, le soddisfazioni per un medico sono altre. «Sicuramente non cambieremo il mondo, sicuramente non sarà questo cartello a cambiare forse le cose. Però in qualche modo siamo anche contenti di aver "sollevato" questa protesta. Anche le donne possono rivestire questi ruoli, anche le donne possono ricoprire incarichi che fino a questo momento sono stati considerati appannaggio del mondo maschile».

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