Natale in casa Cupiello: storia, trama e attori del capolavoro di Eduardo De Filippo
«Spara ’sti botte,
alluma ’sti bengale,
arust’ e capitune,
ch’è Natale!
Ncoll’ e pasture!…»
È il 1931 e Eduardo De Filippo scrive una poesia, «'A vita». Nasce tutto così. Anche se non c'è un collegamento diretto, nei pochi versi si intravede il carattere di Lucariello, il protagonista di "Natale in casa Cupiello", così come in un'altra poesia, «Tre piccirille» si potevano vedere i tre figli di Filumena Marturano. Il capolavoro di Eduardo fu definito dallo stesso autore «un parto trigemino, con una gravidanza di quattro anni».
- Storia dell'opera di Eduardo
- Trama e attori di Natale in casa Cupiello
- Dove vedere in streaming la commedia
La storia di Natale in Casa Cupiello
Fu portato in scena al Kursaal (che oggi è il cinema Filangieri di Chiaia) il 21 dicembre 1931 dalla Compagnia del “Teatro Umoristico I De Filippo” composta dai tre fratelli Eduardo, Peppino e Titina come atto unico e da che era previsto per poche repliche restò in scena per mesi. L’impresario della sala Kursaal rinnovò il contratto alla compagnia fino al 21 maggio 1932. Quel testo corrispondeva all'attuale secondo atto dell'opera teatrale tragicomica: il racconto di un pranzo natalizio napoletano, turbato da un dramma della gelosia che fa emergere profondi dissidi familiari.
Eduardo sentì la necessità di allungare la storia aggiungendo un altro atto e facendo iniziare prima il tutto. Dunque le vicissitudini dei personaggi ora iniziano due giorni prima del Natale, il 23 dicembre. E il primo atto è quello, meraviglioso, del ciabattare di Concetta Cupiello, del richiamo al caffè pronto la mattina, delle preparazioni per «quel santo giorno», degli screzi con Nennillo e Pasqualino e le tensioni con Ninuccia che non ama il marito Nicolino bensì il giovane Vittorio.
Il tutto condito dalla celebre domanda di Luca Cupiello al figlio Tommaso: «Te piace ’o presebbio?» («Ti piace il presepe?») diventata marchio indelebile di quest'opera eduardiana. Curiosità: Peppino De Filippo nella sua polemica biografia "Una famiglia difficile" rivendica (senza tuttavia prove a corredo) sia la paternità di questa battuta che della celebre lettera di Tommasino alla mamma, due degli elementi comici più riusciti del testo.
La commedia – come scrive Maurizio Giammusso nella migliore biografia sul drammaturgo napoletano mai pubblicata – «a questo punto sarebbe già completa in due atti, cominciando con una farsa familiare e finendo con un dramma, che non sapremo se diventerà tragedia. Ma Eduardo non è ancora contento. Due anni più tardi (1934), quando i De Filippo sono già famosi in tutta Italia, continuerà la sua opera, aggiungendovi una terza parte conclusiva».
Il terzo atto, che non piaceva a Peppino, giudicato dall'attore «facilmente intuibile, quindi scontato e inutilmente penoso», è quello di un Luca rimasto a letto, semiparalizzato. Perché Lucariello resta così? Vede Nicola Percuoco, il marito dell'amata figlia Ninuccia, il commerciante di bottoni, che si scaglia contro Vittorio Elia, entrato in casa come amico di Tommasino, ma in realtà amante di Ninuccia. La verità è svelata e Luca Cupiello non regge: la mazzata è devastante. Tecnicamente ha un ictus, condizione che Eduardo rende benissimo dal punto nel terzo atto. E il resto è un pietoso quadro: al centro il malato, quasi un moribondo, intorno i parenti e il via-vai della gente del palazzo. Invoca Nicolino. Solo un miracolo lo può salvare, dice il medico. E quel miracolo, suggerisce la chiusura di sipario, immortalando i figli al capezzale del padre (e Tommaso cui finalmente «piace il presepe») non ci sarà.
La trama e gli attori della commedia di Eduardo
Chi ha avuto la fortuna di vedere Eduardo De Filippo in teatro oggi ha tranquillamente superato i sessant'anni d'età (il drammaturgo è morto nel 1984). Dobbiamo l'enorme affetto degli spettatori verso "Natale in casa Cupiello" in particolare dei napoletani e una popolarità che si mantiene costante nonostante gli anni, alle edizioni prodotte dalla Rai, in particolare a quella datata 1977, felice successo di teleteatro a colori (si chiama così quel tipo produzione che usa la telecamera con un assoluto rispetto del tempo teatrale e un limitatissimo peso della regia del ‘piccolo schermo'). Ebbe così successo che negli anni Novanta la produzione eduardiana fu una delle prime ad essere raccolte in cassetta VHS: i napoletani sicuramente ricorderanno il fiorire di videocassette ‘pirata' sulle bancarelle.
Gli attori di quella edizione sono indimenticabili: con Eduardo/Luca una strepitosa Pupella Maggio nel ruolo di Concetta, Luca De Filippo che interpretava il figlio Tommaso (il compianto Luca ha chiamato così il suo primogenito, oggi presidente della Fondazione De Filippo insieme a Carolina Rosi), Pasqualino interpretato da Gino Maringola, Ninuccia da una giovanissima Lina Sastri, Vittorio Elia da Marzio Honorato, Nicola Percuoco da Luigi Uzzo e Marina Confalone che con Eduardo interpreta Olga, la moglie del signor Pastorelli e invece nella trasposizione televisiva del 2020 ha raccolto l'eredità di Pupella calandosi nei panni della signora Cupiello.
Come ogni Natale, Luca Cupiello prepara il suo presepe, nonostante il disinteresse della moglie Concetta e del figlio Tommasino, "Nennillo", come lo chiama la madre, un giovane apatico che passa gran parte della giornata a dormire e a litigare con lo zio Pasqualino, che lo accusa – a ragion veduta – di ripetuti furti ai suoi danni. L'atmosfera natalizia è resa ancor più pesante dalla crisi matrimoniale di Ninuccia, altra figlia della coppia, che ha deciso di lasciare il marito Nicolino, agiato commerciante per stare con Vittorio, il suo amante che, amico di Tommaso, rimedia un invito per il pranzo della Vigilia. E proprio durante il pranzo i due rivali si incontrano e si scontrano, rovinando la festa al povero Luca.
La chiusura, il terzo atto, è come detto quello in cui Luca delira invocando in continuazione il genero per farlo riappacificare con la figlia. E invece arriva don Vittorio per domandare perdono al morente. Lucariello lo scambia per Nicolino, gli prende la mano e la unisce a quella di Ninuccia proprio quando sta per arrivare il vero Nicola. Chiede un’ultima volta al figlio: «Tommasì, te piace ’o presebbio?» E lui, col groppo in gola, stavolta dice «Sì…».
Gli attori delle altre edizioni
C'è un'altra edizione Rai, stavolta prettamente televisiva del "Natale in casa Cupiello": è meno nota di quella del '77. È quella in bianco e nero del 1962. Col drammaturgo ci sono Nina de Padova che interpreta, il formidabile Pietro De Vico (amatissimo da Eduardo) che fa Tommasino; Enzo Petito (pronipote del celebre Antonio Petito, il "papà" di tutti i Pulcinella) che interpreta Pasqualino. E ancora: Ninuccia (Elena Tilena); Nicolino (Pietro Carloni); Raffaele (Enzo Cannavale); Vittorio Elia (Carlo Lima); Carmela (Regina Bianchi); Olga Pastorelli (Sara Pucci); la signora Armida (Evole Gargano); Alberto (Gennarino Palumbo); Rita (Marina Modigliano); Mario (Bruno Sorrentino); Luigi Pastorelli (Ettore Carloni); il dottore (Lello Grotta); Giulia (Angela Pagano); Giuseppina (Maria Hilde Renzi). Particolare l'inizio di questa edizione: Eduardo sale in cattedra e spiega il senso dell'opera e prima di "entrare" in Casa Cupiello c'è un breve prologo.
Arriviamo ai giorni nostri: 2020, l'edizione televisiva di "Natale in casa Cupiello" senza Eduardo, tratta dal testo originale ma con alcuni cambiamenti e anche alcune scene in esterno. Ci sono anche le musiche, affidate a Enzo Avitabile. Ad interpretare Luca è Sergio Castellitto, mentre Marina Confalone è Concetta, Adriano Pantaleo (Tommasino), Tony Laudadio (Pasqualino), Pina Turco (Ninuccia), Alessio Lapice (Vittorio Elia), Antonio Milo (Nicolino Percuoco). Regia di Edoardo De Angelis.
Dove vedere "Natale in Casa Cupiello", in tv e streaming
Occorre affidarsi alla Rai, proprietaria e produttrice delle due edizioni principali col drammaturgo che interpreta Lucariello e anche dell'edizione 2020 con Sergio Castellitto. Lo streaming è possibile grazie all'applicazione Raiplay che consente peraltro di accedere anche ad un vasto ventaglio di commedie eduardiane. Le principali opere sono anche in Dvd.