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Covid 19

Natale in Campania, ordinanza De Luca: stop alcolici alle 23. Il nodo sono i piccoli Comuni

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca conferma che è in arrivo una nuova ordinanza anti-Covid più restrittiva rispetto al decreto del premier Conte. Confermata la norma “anti baretti” con il divieto per gli alcolici alle ore 23, resta da chiarire il nodo degli spostamenti nei piccoli Comuni in zona arancione, consentiti dal decreto ma che la Regione vorrebbe vietare.
A cura di Redazione Napoli
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Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si appresta a definire l'ordinanza regionale anti-Covid di dicembre con la quale deciderà norme più restrittive rispetto al decreto del premier Giuseppe Conte di ieri. Una cosa è certa: in Campania la vendita di alcolici dopo le ore 23 sarà vietata. Ci saranno anche altre restrizioni. A margine di una iniziativa a Pompei De Luca ha chiesto ai cittadini: "datemi una mano per uscire a testa alta da questa seconda ondata, stiamo già uscendo prima e meglio rispetto alle altre regioni, ma in questa fase dobbiamo essere più prudenti, perché, rispetto agli altri, la Campania ha una densità di popolazione più elevata e per questo basta pochissimo per perdere questo attuale vantaggio. Questo sarà un Natale, dobbiamo tutelare la salute dei nostri figli e degli anziani".

Il nodo è sull'altra draconiana misura che il  presidente della Regione Campania ha annunciato venerdì durante la sua diretta video su Facebook, vale a dire il blocco degli spostamenti fra piccoli Comuni per tutto questo periodo di Natale.

In pratica, oggi, alla luce del nuovo decreto Conte, i giorni rientranti nella cosiddetta «zona arancione», ovvero 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, secondo il dispositivo di governo si potrà uscire  dalla propria abitazione ma è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai comuni di residenza.  Per i piccoli Comuni, invece, si potrà uscire dal territorio dei comuni con meno di 5.000 abitanti entro un raggio di 30 chilometri. Non ci si potrà però muovere per andare nei comuni capoluogo, anche se si trovano entro un raggio di 30 chilometri. Ecco: la Regione valuta di obbligare anche i residenti dei piccoli centri a stare a casa.

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