Napoli, studenti controllati con i metal detector prima di entrare a scuola contro armi e droga
Le armi dilagano, purtroppo, tra i giovanissimi. E così, per evitare che possano essere introdotte e scuola, la preside ha fatto controllare gli studenti, all'ingresso, da poliziotti e metal detector. Accade all'Istituto tecnico-tecnologico Marie Curie di Ponticelli, quartiere della periferia Est di Napoli: nella mattinata di ieri, mercoledì 22 gennaio, zaini e giacche degli studenti sono stati controllati dagli agenti del locale commissariato della Polizia di Stato, che si sono avvalsi dell'aiuto anche dei cani antidroga per rilevare la presenza, oltre alle armi, anche di eventuali sostanze stupefacenti. L'iniziativa è della dirigente scolastica Valeria Pirone, che nei giorni scorsi aveva chiesto aiuto al prefetto di Napoli Michele di Bari proprio per cercare di contrastare la violenza dilagante tra i giovani.
"Ho ringraziato per iscritto prefetto e questore perché di fronte a una mia richiesta di intervento ieri c'è stata una risposta chiara ed efficace. C'è una soddisfazione diffusa, i genitori si sono fermati a vedere e ci hanno ringraziato, gli alunni ci hanno ringraziato, il personale scolastico si sente più protetto" ha dichiarato la dirigente scolastico a LaPresse. "Non è necessaria la presenza sistematica delle forze dell'ordine o di un metal detector all'ingresso – ha spiegato ancora Valeria Pirone – ma bastano questi interventi a campione a farci sentire più sicuri e a fare da deterrente per scoraggiare chi è intenzionato a portare un'arma a scuola, a suo dire, per difesa".
Il prefetto: "I controlli nelle scuole con metal detector ci sono da tempo"
Sulla questione è intervenuto anche il prefetto Michele di Bari che, come detto, era stato chiamato in causa proprio dalla dirigente scolastica Pirone. "Si tratta di servizi che noi abbiamo già pianificato da tempo e che sono già stati svolti altrove, in maniera discreta" ha dichiarato il prefetto di Napoli.
"Dunque è l'ordinarietà di un dispositivo di controllo che nell'ambito del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica – ha detto ancora il prefetto – è stato adottato tempo fa perché noi abbiamo voluto istituire servizi di controllo all'ingresso e all'uscita degli studenti, sia per il contrasto della detenzione di armi che di sostanze stupefacenti".