Napoli, stop per 3 anni alle nuove licenze per spritzerie e fast food nel centro storico Unesco
Stop per 3 anni alle nuove licenze di spritzerie, baretti e fast food nelle zone ad alto valore artistico e archeologico del centro storico di Napoli, patrimonio dell'Unesco. Il Comune prepara la nuova delibera per regolamentare le nuove aperture di locali commerciali di food & beverage. Un provvedimento illustrato in commissione Attività Produttive e Turismo, che nasce dopo un confronto con la Regione Campania e la Soprintendenza ai Beni Culturali ancora in corso. La giunta Manfredi porrà il vincolo su alcune strade, come via San Gregorio Armeno, la stradina dei presepi, per tutelare l'artigianato locale, insidiato dall'apertura di friggitorie e localini.
Il sindaco: “Metteremo ordine”
Il sindaco Gaetano Manfredi assicura: “Stiamo ponendo un vincolo su alcune strade per la destinazione d'uso per le attività commerciali, questo è un percorso molto articolato perché è una concertazione con la Regione e la Soprintendenza e poi approveremo anche il piano dei dehors, di concerto con la Soprintendenza, che metterà ordine”.
Intanto, l’assessora alle Attività Produttive e Turismo, Teresa Armato, ha presentato un provvedimento che modifica parzialmente la delibera comunale 168 del 2020. Si immagina, in particolare, di rendere valutabile la richiesta di autorizzazione di occupazione di suolo pubblico entro 30 giorni a seguito di istruttoria e non con una semplice comunicazione ed un’immediata installazione.
Gennaro Esposito: “Ora più controlli”
Sulla vicenda interviene il consigliere comunale Gennaro Esposito:
“Il tema delle occupazioni di suolo, con le agevolazioni Covid, è diventato nazionale. A Napoli, più che altrove, la situazione è scoppiata in tutta la sua drammaticità, atteso che ci sono esercenti che hanno puntato il loro business solo sul suolo pubblico, adibendo locali non idonei perché di piccole dimensioni alla somministrazione di alimenti e bevande”.
E aggiunge:
Di esempi ce ne sono tanti, purtroppo. Proprio per fronteggiare questo fenomeno che ha trasformato la città, a Roma hanno imposto il divieto di adibire a locali commerciali di food and beverage quelli al di sotto degli 80 metri quadrati. Occorre fare presto con la limitazione delle licenze e con l'applicazione del Regolamento di Igiene e Sanità pubblica, che è costantemente violato perché non ci sono i controlli né dal SUAP né dalla Polizia Municipale e, quando si fanno, ci si limita ad irrogare una sanzione pecuniaria che non pagherà mai nessuno, anziché emettere ed eseguire provvedimenti di chiusura per inidoneità dell'immobile.
Le nuove regole per le licenze in commissione al Comune di Napoli
Il tema è stato affrontato nella commissione Turismo e Attività Produttive, presieduta da Luigi Carbone, il 27 giugno 2023, che ha discusso della necessità di governare lo sviluppo economico e turistico della città di Napoli, in particolare la possibilità di prevedere la sospensione di nuove attività commerciali per tre anni nelle zone ad alto valore artistico e archeologico.
L’assessora Teresa Armato ha spiegato che:
l'Amministrazione comunale è chiamata a tutelare gli interessi della comunità. Tra questi, la valorizzazione di commercio e turismo, in quanto fondamentali vettori di sviluppo del territorio. Allo stesso tempo, vi è una spinta – sia dai comitati civici che nell'opinione pubblica – ad intervenire con un provvedimento amministrativo di tutela degli esercizi nel centro storico attraverso una delibera di giunta. La sospensione si prevede di applicarla principalmente nell’area Unesco della città.
Per il presidente Luigi Carbone,
per la prima volta l’amministrazione comunale si pone il problema del governo delle attività produttive e di non subirlo, dato che allo stato attuale si sta producendo una significativa trasformazione urbanistica. Va valutata, per il presidente della commissione, la possibilità di contingentare le licenze per un periodo anche per B&B e le spritzerie.
Ampia condivisione tra i commissari sull’ipotesi delineata, presenti diversi suggerimenti sull’applicazione del provvedimento.
Per Anna Maria Maisto (Azzurri noi sud Napoli Viva) accanto al contingentamento delle nuove attività, ci deve essere un progetto per la riqualificazione delle periferie. Nella visione dell’amministrazione è evidente l’esigenza di contemperare diritti garantiti dei cittadini a garantire la città e quelli degli esercizi commerciali di produrre guadagni, creando lavoro.
Toti Lange (Misto) ha invitato a fare uno sforzo di conoscenza del territorio, ragionando sul contingentamento per le singole strade, invece di ragionare su tutta l’area. Inoltre va tutelata la possibilità di prevedere la possibilità di somministrazione di cibo e bevande a chi svolge altre attività commerciale.
Per contrastare il fenomeno dell’abusivismo turistico, Iris Savastano (Forza Italia) ha chiesto maggior personale per i controlli. Inoltre, per la consigliera, è necessaria una concertazione condivisa tra gli assessorati per offrire maggiori servizi ai turisti.
Alessandra Clemente (Misto) ha chiesto che ci sia una massima sburocratizzazione delle procedure rendendo semplice trasparente ed accessibile a tutti le richieste alla luce delle novità adottate al fine di valorizzare le attività economiche in vicoli che in passato erano visti come terra di nessuno e di illegalità.