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Napoli, soldi per toccare i piedi delle bambine di 11 anni: fermato il molestatore

È stato identificato l’uomo che a fine settembre aveva molestato tre ragazzine nel centro di Napoli; sul suo telefono materiale pedopornografico.
A cura di Nico Falco
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Un frame del video acquisito dalla Polizia
Un frame del video acquisito dalla Polizia

È stato rintracciato, e sottoposto a fermo, l'uomo che lo scorso 24 settembre aveva molestato tre ragazzine di 11 e 12 anni in un locale di distributori automatici in via Oberdan, nel centro di Napoli, chiedendo di fargli toccare i piedi in cambio di soldi; si tratta di un 25enne nato a Milano ma di fatto domiciliato a Pozzuoli, è accusato di adescamento di minorenni finalizzato a violenza sessuale aggravata, atti sessuali e corruzione di minorenni.

La scena era stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza dell'esercizio commerciale. Nelle immagini, diffuse poi sui social, si vede l'uomo che ferma le tre ragazzine e, mentre parla con loro, offre del denaro e propone di spostarsi con lui in un luogo più appartato. Una delle giovanissime si toglie una scarpa (spiegherà poi di avere assecondato quella richiesta per paura) ma la rimette subito dopo e si allontana con le amiche; le tre trovano riparo in un garage adiacente, dove i dipendenti chiamano la Polizia e la madre di una delle ragazzine.

Mentre si allontanavano, l'uomo si era palpeggiato nelle parti intime per poi dileguarsi. Inutili gli iniziali tentativi di fermarlo, sia da parte dei dipendenti del garage sia dai poliziotti, arrivati pochi minuti dopo. La madre di una delle vittime aveva sporto denuncia presso il commissariato Decumani. Grazie alle immagini della videosorveglianza l'uomo è stato identificato e, lo scorso 28 settembre, è stato rintracciato a Quarto sottoposto a fermo dalla Squadra Mobile e dai poliziotti del commissariato di Pozzuoli.

Gli abiti che indossava la sera dei fatti sono stati sequestrati e nel suo telefono gli agenti hanno trovato materiale pedopornografico. Il provvedimento è stato convalidato dal gip del Tribunale di Napoli, gli inquirenti hanno ritenuto sussistente il pericolo di fuga.

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