Scontare del 50% il canone di occupazione di piazza Plebiscito per consentire la finalissima di X-Factor a Napoli non sposta granché nel bilancio di una produzione televisiva milionaria come quella Sky-Freemantle. Ma i 48mila euro in meno nelle casse dell'Amministrazione comunale non sono un bel segnale.
Qualche anno fa il Comune di Napoli non ha dichiarato fallimento per un solo motivo: l'attuale sindaco Gaetano Manfredi e l'ex premier Mario Draghi lavorarono efficacemente per arrivare un accordo "salva Napoli" . Quel patto ha consentito forti aiuti alla città in cambio di pesanti sacrifici. Napoli paga la Tari più alta d'Italia (o una delle più alte, a fronte di un servizio rifiuti non eccellente); Napoli ha una aliquota Irpef comunale molto alta. E i problemi nei servizi, non li neghiamo, ci sono sempre.
Chi vive a Napoli paga l'altra faccia della medaglia dell'overtourism: il costo delle case, solo per citare il più serio. Tuttavia i professori che guidano la giunta comunale si rizelano quando gli si fa notare che – oltre il legittimo orgoglio per il turismo – per chi campa a Napoli non si sta facendo abbastanza. Gaetano Manfredi è il sindaco di Napoli più potente e influente degli ultimi vent'anni. La sua Amministrazione – se non vorrà essere ricordata come quella che lasciò Napoli senza napoletani – dovrà pensare a breve come fare qualcosa in più in favore di chi popola la città.
I saldi d'inverno per lo show televisivo non sono un gran segnale, pure perché l'organizzazione pagherà circa 48mila euro, invece dei 96mila euro previsti e l'altra metà della cifra sarà finanziata dall'amministrazione comunale con la tassa di soggiorno. I soldi della cosiddetta tourist tax dovrebbero servire a garantire più servizi ai partenopei. Non si usi la straabusata carta del marketing: la Napoli di oggi non ha bisogno di pubblicità. Il suo valore però ha senso se ne beneficiano tutti coloro che la vivono quotidianamente.