Napoli, Luigi Caiafa rapinatore 17enne ucciso da polizia. Complice è figlio di Genny ‘a Carogna
Un ragazzo di 17 anni, Luigi Caiafa, è morto questa notte, intorno alle 4.30, nel corso di un tentativo di rapina, dopo essere stato colpito da alcuni proiettili esplosi dalla polizia: gli spari all'angolo tra via Duomo e via Marina, nel cuore della città. Da quanto si apprende, gli agenti della Polizia di Stato – un equipaggio dei Falchi – sono intervenuti dopo la segnalazione di una rapina ai danni di tre automobilisti quando ci sono stati gli spari. La dinamica di quanto accaduto è ancora al vaglio delle autorità. Il complice della vittima, un ragazzo di 18 anni, è invece stato arrestato: si tratta del figlio di Genny ‘a Carogna, ultras del Napoli diventato noto alle cronache nel corso della partita prima della quale venne ucciso il tifoso Ciro Esposito, poi arrestato e adesso diventato collaboratore di giustizia.
L'arma utilizzata dai due giovani per la rapina è stata sequestrata, mentre le vittime della rapina, tre automobilisti, sono state ascoltate in Questura, per ricostruire con precisione quanto accaduto questa notte in via Duomo. Secondo una prima ricostruzione, l'automobile, una Mercedes, sulla quale si trovavano i tre, sarebbe stata fermata dai due rapinatori, giunti in sella a uno scooter, che con i volti travisati con dei caschi e con una pistola in pugno hanno rapinato le tre persone a bordo dell'abitacolo. Lo scooter utilizzato per la rapina, un Liberty 250, è invece risultato rubato. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Claudio Basso della Procura di Napoli.
La zona nella quale si è verificato l'omicidio, come detto, si trova nel cuore di Napoli, nei pressi di un'area popolare come quella di piazza Mercato: nell'intera zona, purtroppo, non sono rari gli episodi di criminalità predatoria; proprio nell'ambito di uno di questi, una rapina ai danni di alcuni automobilisti, si sarebbe originato il conflitto a fuoco tra la polizia e la vittima.
La pistola utilizzata nella rapina era a salve
Secondo quanto appreso da Fanpage.it, la pistola utilizzata dai due giovani nella rapina era a salve., una replica. La vittima avrebbe puntato l'arma contro la pattuglia dei Falchi intervenuta dopo la rapina; a quel punto i poliziotti avrebbero aperto il fuoco, colpendo Caiafa, che è rimasto ucciso. La pistola è stata posta sotto sequestro e sono ancora in corso gli accertamenti balistici del caso per fare piena luce su questo aspetto della vicenda. La versione secondo la quale avrebbe intimato di sparare gridando "spara, spara" è quella fornita dalla pattuglia intervenuta sul posto.
Le parole del Questore di Napoli Alessandro Giuliano
Sulla vicenda, in una nota, si è espresso anche il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano: "Il Capo della Polizia, con cui sono in costante contatto e che segue attentamente la vicenda, pur nel pieno rispetto degli esiti dei doverosi accertamenti della Magistratura e dell’umana pietà per la morte di un ragazzo, mi ha raccomandato di rinnovare la sua vicinanza e il sostegno agli operatori della Polizia di Stato come delle consorelle forze di polizia che sono chiamati, rischiando la vita, ad affrontare un contesto criminale diffuso ed estremamente pericoloso".
Chi è Ciro De Tommaso il ragazzo di 18 anni arrestato
Come detto, la polizia ha arrestato il complice della vittima, un ragazzo di 18 anni figlio di Genny ‘a Carogna, al secolo Gennaro De Tommaso, arrestato nel 2018 per traffico internazionale di stupefacenti, per il quale è stato condannato a 18 anni di carcere. L'ex capo ultras del Napoli, conosciuto come Genny ‘a Carogna, nel 2019 ha deciso di diventare un collaboratore di giustizia. Anche il nonno del 18enne e padre di Genny ‘a Carogna, Ciro De Tommaso, è conosciuto alle forze dell'ordine. Ex fedelissimo del clan Giuliano di Forcella, Ciro De Tommaso è stato coinvolto negli anni in varie inchieste della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
Il precedente: Ugo Russo, ucciso a 15 anni da un carabiniere durante una rapina
L'ultimo episodio di cronaca che ha visto la morte di un ragazzino si è verificato soltanto pochi mesi fa, nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo scorso, nel borgo Santa Lucia, sul lungomare di Napoli: la vittima è Ugo Russo, un ragazzo di 15 anni, ucciso da un carabiniere, che il ragazzino aveva tentato di rapinare. Quella notte, in via Generale Giordano Orsini, il carabinieri, un giovane di 23 anni che non presta servizio in città, si trovava in auto quando Ugo Russo, a bordo di uno scooter, gli si è avvicinato nel tentativo di rubargli l'orologio. Il militare dell'Arma ha però reagito alla rapina, estraendo l'arma di ordinanza e sparando contro il 15enne, purtroppo deceduto.
I parenti di De Tommaso: non era una rapina
Intervistati da Fanpage.it, i parenti di Ciro, il complice di Luigi, sottoposto ad arresto per rapina, sostengono che non si sarebbe trattato di una rapina ma di una finzione. "Il ragazzo rapinato era del quartiere, la rapina era fatta apposta (finta ndr.) con la pistola a salve" ha sostenuto una delle persone intervistate".