Napoli, Poste Italiane non rinnova il contratto a GSP che porta le raccomandate: licenziati 60 postini

Poste Italiane non rinnova il contratto a GSP-Gruppo Servizi Postali Srl, la società che consegna pacchi e raccomandate a Napoli e provincia, tra i leader del settore in Campania. Il contratto di GSP è in scadenza il prossimo 15 maggio e non sarà prorogato. Il motivo? L'anno scorso Poste Italiane ha acquisito Nexive, uno dei suoi maggiori concorrenti. Nell'ambito dell'accordo si prevede che i servizi di consegna dell'ultimo miglio che finora venivano fatti da fattorini privati saranno internalizzati e affidati alle aziende che lavoravano per Nexive Network, come Operating Company. “Per questo noi tra 10 giorni saremo costretti a licenziare 60 dipendenti assunti a tempo indeterminato”, afferma l'amministratore delegato di GSP Maurizio Manzi.
Ricorso in Tribunale per evitare i licenziamenti
GSP, ditta napoletana che dal 2017 lavora con Poste Italiane, ha fatto ricorso al Tribunale di Roma per scongiurare il rischio dei licenziamenti dei fattorini e dei postini. Manzi sottolinea un altro paradosso: "per 6 anni, dal 2013 al 2019, come ricostruito nel documento, la società GSP ha lavorato in partnership proprio con Nexive, dalla quale si è distaccata nel 2019 per lavorare solo con Poste Italiane. Adesso, però, rischia di essere penalizzata per questa sua scelta".
La ditta dei fattorini copre la città di Napoli
Gsp, dal 2013, anno della sua costituzione, si è occupata sempre del recapito della corrispondenza. Nel 2017 si è aggiudicata l'appalto con Poste Italiane Spa dal 2017 per la città di Napoli, dove copre diversi CAP afferenti agli Udr di Poste di Mergellina, Matteotti e Napoli Meridionale (80121-123, 80132-139, 141-143). In questi anni, spiega l'azienda, abbiamo effettuato una media di 4mila invii al giorno, 80mila raccomandate al mese, 960mila all'anno, 16.500 consegne al giorno, con un traffico annuo complessivo di 3,3 milioni di oggetti e con il 98% di recapiti nel primo giorno utile di distribuzione.
Il contratto con Poste Italiane scadrà il 15 maggio 2022, ma Poste ha già comunicato che non lo prorogherà. Lo scorso anno Poste ha acquisito Nexive e ha rinnovato i contratti da Operating Company per la consegna ultimo miglio alle aziende che lavoravano per Nexive Network. Gsp è stata legata a Nexive da partnership dal 2013 al 2019, poi è uscita per restare con Poste e non farle concorrenza. Con il ricorso la società chiede di essere riconosciuta come Operating Company di Poste Italiane al pari degli altri operatori economici legati a Nexive e quindi di non essere penalizzata per essere uscita da Nexive nel 2019. “Ci auguriamo – conclude Manzi – che Poste Italiane, che è una grande società, possa rivedere la sua decisione e premiare la nostra scelta di lavorare con lei e la qualità del lavoro svolto in questi anni, garantendoci le stesse condizioni che valgono per le altre ditte di Operating Company. Così da salvare 60 posti di lavoro di personale qualificato”.