Napoli, marciapiedi senza scivoli, per i disabili è un incubo: “Costretti a muoverci in strada”

A bordo di uno scooter elettrico per disabili nelle strade di Napoli dimostriamo quanto sia difficile, se non impossibile, muoversi sui marciapiedi.
A cura di Peppe Pace
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Brunella in strada con lo scooter elettrico.
Brunella in strada con lo scooter elettrico.

Non c'è alternativa. Se abiti a Napoli tra Chiaia e Mergellina e sei costretto in carrozzina o scooter elettrico, devi per forza muoverti in strada, in mezzo alle auto e ai motorini. La mancanza pressoché totale di scivoli e pedane in corrispondenza di ingressi e strisce pedonali rende i marciapiedi una zona off limits: "Se pure in determinati punti si riesce a salire sul marciapiede – spiega Brunella nel video – non è garantito che si possa poi scendere una volta arrivati a destinazione, col rischio di dover effettuare pericolose manovre o di dover tornare indietro, perdendo tempo e autonomia delle batterie. È per questo che siamo costretti a muoverci per strada, con tutti i rischi del caso".

Scivoli assenti in corrispondenza delle strisce pedonali.
Scivoli assenti in corrispondenza delle strisce pedonali.

Gli scalini sono ovunque in agguato, persino all'ingresso dell'ufficio postale, che si trova a ridosso della stazione ferroviaria di Mergellina. Per entrare, Brunella deve aspettare che qualche dipendente si accorga della sua presenza all'esterno dell'ufficio e le usi la cortesia di farla passare attraverso l'uscita di sicurezza. "Dicono che la Sovrintendenza si sia rifiutata di dotare l'ingresso principale di uno scivolo – spiega Brunella – sebbene il dislivello sia di pochi centimetri".

Napoli è conosciuta in tutto il mondo per la congestione del traffico cittadino, retaggio di una spietata speculazione edilizia che non ha lasciato spazio nemmeno alle strade. Figuriamoci se siamo in carrozzina o in scooter elettrico e siamo costretti a incanalarci tra auto, pullman e motorini. Morale della favola: per andare da via Schipa a Mergellina, passando per il corso Vittorio Emanuele, ci abbiamo messo oltre un'ora e ci siamo riusciti solo perché Brunella conosce a memoria tutte le insidie del suo quartiere.

"La speranza è che questo video possa smuovere un po' di coscienze a palazzo San Giacomo – spiega Brunella – perché fino ad ora le istituzioni sono state sorde alle nostre denunce e richieste, limitandosi a rispondere che non ci sono soldi per costruire gli scivoli. Purtroppo chi non vive il mio stesso disagio non può capire, per questo servirebbe far vedere a tutti la città attraverso gli occhi di un disabile in ogni quartiere della città".

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