Napoli, la tassa di imbarco di 2 euro all’Aeroporto di Capodichino resta: il Comune vince il ricorso
La tassa di imbarco di 2 euro all'Aeroporto di Capodichino resta. Il Comune di Napoli vince il ricorso al Consiglio di Stato contro Aicalf (Associazione Italiana Compagnie Aeree low fares) e le compagnie aeree Ryanair, Easyjet e Volotea, che avevano impugnato il provvedimento. Il supremo organo amministrativo ha confermato la decisione del Municipio partenopeo, al quale il giudice ha riconosciuto la piena legittimità del proprio operato. Il provvedimento che adotta l'addizionale comunale sui diritti di imbarco, secondo il Consiglio di Stato, sarebbe pienamente legittimo e conforme alla legge. "Sulla tassa di imbarco – commenta l'assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta – il Consiglio di Stato conferma la correttezza della nostra impostazione, naturalmente conseguente alla legge statale che ha dato vita al Patto per Napoli, che oggi, con tale sentenza, esce ulteriormente rafforzato".
L'imposta sui voli introdotta nel 2023
L'addizionale comunale per chi si imbarca nello scalo partenopeo era stata introdotta – come in altre città – dall'amministrazione del Sindaco Gaetano Manfredi, come leva per il piano di risanamento delle casse erariali, nell'ambito del Patto per Napoli. Annunciata nel 2021, era stata però subito bloccata a causa di un contenzioso amministrativo. A dicembre 2023 era arrivata la decisione del Tar che aveva dato ragione al Comune. Nella primavera del 2024, si è avviata la definizione di un Protocollo d'intesa tra il Comune e la Gesac, la società che gestisce lo scalo napoletano, al fine di versare i corrispettivi del 2023, di circa 10 milioni di euro. Nel frattempo, però, il contenzioso è proseguito al Consiglio di Stato, che oggi ha confermato l'introduzione della tassa di imbarco.
Una decisione di segno opposto rispetto a quanto avvenuto l'anno scorso a Venezia. Anche nel capoluogo veneto, infatti, il Comune aveva introdotto una addizionale di tassa d'imbarco di 2,5 euro per i passeggeri dell'Aeroporto Marco Polo. Anche in quel caso le compagnie hanno fatto ricorso. A maggio 2024 il Consiglio di Stato ne ha annullato l'introduzione, anche se la città lagunare valuta di riproporre il provvedimento con un'altra formula per il 2025.
Baretta: "La tassa di imbarco non ha ridotto i turisti"
L'assessore comunale al Bilancio, Pierpaolo Baretta, in una nota, ha dato notizia della decisione del Consiglio di Stato per Napoli, aggiungendo anche una sua riflessione:
Il crescente numero di passeggeri all’aeroporto di Napoli smentisce le previsioni degli operatori per scongiurare l'aumento e che erano alla base del ricorso. La tassa di imbarco, come abbiamo sempre sostenuto, non ha ridotto, né dirottato i flussi turistici da Napoli; ma contribuisce a migliorare il bilancio comunale per realizzare i servizi e l’accoglienza di cui anche i turisti usufruiscono”.