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Napoli, la storia di Bruno e Biagio, i cani-amici di Capodimonte

Bosco di Capodimonte, la storia dei due cagnolini-amici. Quando uno dei due è morto, l’altro ha pianto per giorni e poi è sparito. E ora chi gli dava del cibo e un riparo lo cerca.
A cura di Redazione Napoli
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Dall'avvento dei social network gli amanti e gli esperti di animali domestici hanno trovato un luogo ideale non solo per le loro infinite discussioni su come sia giusto e corretto tenere o interfacciarsi a cani, gatti o qualsiasi altro animale ma anche per trovar loro una casa o preoccuparsi di quelle colonie feline o canine che vivono in strada ma non per questo hanno meno diritti.

In questi giorni di allerta meteo per le ondate di calore, perfino la Protezione civile ha ricordato ai napoletani «fate attenzione agli animali domestici», chiedendo di prestare attenzione ad un riparo dal caldo asfissiante e ad una fornitura d'acqua fresca e pulita costante.

In questo quadro, sono storie piccole di animali di città che non sempre finiscono bene. Quella di Bruno e Biagio, i cani di Capodimonte, a Napoli, è una di queste. La racconta un consigliere della Municipalità Stella-San Carlo Arena, Carlo Restaino, che nell'area intorno al Bosco di Capodimonte ci vive e raccoglie sì lamentele ma anche tanti piccoli affreschi della città rovente.

Bruno, pelo corto e scuro da pastore e Biagio, pelo chiaro, amici inseparabili. Ovvero due cani randagi che erano sempre in coppia. Riuscivano, grazie alla generosità e all'attenzione di chi ama i cani e i gatti, ad avere un riparo, dell'acqua e una ciotola di cibo quotidiano.

Non si facevano avvicinare appena vedevano l'uomo scappavano. E come biasmarli. Biagio rimase solo.

Quando Bruno morì e Biagio rimase solo, pianse, pianse a dirotto, si sentivano i suoi pianti soprattutto di notte quando non vedeva il suo amico ritornare.

E nessuno l'ha visto più tornare nel suo solito posto e nella sua cuccia. C'è chi pensa sia morto, chi invece spera che qualcuno l'abbia adottato o chissà…

Succede – chi ha un animale in casa può testimoniarlo – che in caso di eventi luttuosi anche il cane o il gatto percepisca l'assenza in maniera importante. Mancanza di protezione, mancanza di quotidianità o presenza. Capita anche fra gli stessi animali.

E così il consigliere di quartiere avanza un appello nel gruppo social di residenti:

Abbiamo chiamato il mondo, Asl, veterinari, gente ma niente, nessuno sa niente come se fosse scomparso nel nulla, ma è impossibile scomparire nel nulla.

Non ci interessa di dove si trovi, ci interessa sapere solamente se sta bene, solo questo chiediamo.

Per cortesia se qualcuno sa qualcosa ci faccia sapere a nome di tutta Capodimonte.

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