Napoli, la Soprintendenza boccia la pedana solarium sul Lungomare del Comune: disturba il paesaggio
Che fine ha fatto la pedana solarium sul Lungomare di Napoli annunciata dal sindaco Luigi De Magistris lo scorso maggio? La struttura in legno dove allestire lettini e ombrelloni non si farà più. La Soprintendenza per i Beni Paesaggistici di Napoli ha detto no al progetto che era stato presentato a ridosso dell'estate con l'intenzione da un lato di rivitalizzare il Lungomare Caracciolo e dall'altro di creare spazi aggiuntivi per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. “Abbiamo presentato il progetto – spiega l'assessore al Mare, Francesca Menna – ma la Soprintendenza ha sollevato delle obiezioni, perché, a suo giudizio, si sarebbe corso il rischio di alterare il paesaggio sia dalla vista da terra che dal mare. Per questo non hanno dato un parere positivo all'opera”. Anche se si trattava di una installazione temporanea.
L'annuncio del sindaco a maggio: "Piattaforma anti-assembramenti"
Intanto, anche i bandi per le attività a pagamento sulle spiagge libere di Napoli, come canoe, immersioni o windsuf, previsti per quest'estate sono saltati a causa dei ritardi sui bandi. L'idea della passerella di legno sulle scogliere, invece, era stata annunciata dal sindaco Luigi De Magistris, sul suo profilo social, il 18 maggio scorso, sul volgere del termine del lockdown per il Covid19. Il primo cittadino aveva parlato allora di una “piattaforma in legno sulla scogliera per l'estate per allargare la fruizione degli spazi e affievolire il rischio di assembramenti”. Il progetto del Comune prevedeva una passerella di legno con l'installazione di alcuni lettini e ombrelloni.
Il progetto dei privati ancora in piedi
Contemporaneamente, poi è stato realizzato lo scorso aprile un altro progetto, questa volta privato, per realizzare le pedane solarium sul Lungomare, in questo caso presentato dall'ex delegata al Mare, Daniela Villani. "Un progetto risolutivo – aveva spiegato all'epoca la Villani – per restituire ai napoletani ed ai campani tutti la disponibilità ed il godimento del loro mare. Come presidente dell’onlus "Riprendiamoci napoletani" in collaborazione con lo studio di progettazione NaDD-Project -Napoli Design District” abbiamo inteso dare un contributo allo scopo di suggerire, promuovere, sostenere il rilancio della nostra risorsa blu con un ripensamento degli spazi marittimi anche in questi tempi in cui il distanziamento tra le persone è una necessità ed un obbligo".
Il progetto del tavolato presentato dalle associazioni
L'ipotesi del progetto dei privati, ancora in piedi, a differenza di quella del Comune bocciata dalla Soprintendenza, è quella di creare "una struttura semplice, elegante, che offre la possibilità di definire tre soluzioni indipendenti progettata per scogliere, specchi acquei e arenili liberi e gratuiti, rimodulabile a seconda del posizionamento, con disciplinare dettagliato e che l’Associazione "Riprendiamoci napoletani” ha adottato. Una zattera, un pontone intelligente realizzato in materiali riciclati e riciclabili che nasce modulare per modificarsi in molteplici configurazioni e consentirà di ricomporsi a seconda delle esigenze e delle attività che intendono svolgersi fino ad assumere dimensioni molto ampie quasi di isola galleggiante. Il Paradiso sotto Casa, consentirà a tutti i bagnanti di godere di attività ludico-sportive da a(Mare): nuoto, canoa, immersioni e windsurf , costantemente assistiti da istruttori abilitati e nel rispetto del distanziamento sociale, pensata per essere collocata presso il “lido mappatella” sul litorale e sulle stesse scogliere di via Caracciolo a Napoli". Un progetto di tavolato-solarium sulle scogliere del Lungomare era già stato bocciato dalla Soprintendenza nel 2012, in quel caso proposto da un consigliere di Municipalità.
Villani: "Il progetto privato presentato alla Regione"
"Il nostro progetto – spiega Daniela Villani – è stato presentato al Comune e alla Regione Campania e per conoscenza alla Soprintendenza. Ma non è stato fatto proprio dall'amministrazione comunale e quindi, a differenza del progetto delle pedane del Comune, il nostro non è stato bocciato, ma è ancora valido. Abbiamo avuto una interlocuzione con la Regione Campania che ha interesse a che gli specchi acquei costieri possano essere valorizzati. Sarebbe un'occasione di lavoro e occupazione per tanti giovani. Il nostro progetto a differenza di quello del Comune, prevede un'isola galleggiante che non occupa spazio a terra. È soprattutto un presidio anti inquinamento. Certo, per questa estate non è più immaginabile realizzarlo. Ma deve andare avanti con la nuova amministrazione comunale. Perché non è pensabile continuare a restare con 200 metri di linea balneabile".