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Napoli, la città ristretta, ha un problema di gestione della folla nel centro storico

Quartieri Spagnoli hanno sostituito il reddito di cittadinanza italiana col Reddito di tifoseria napoletana. C’è un problema, però: è l’eccessivo afflusso di gente.
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«Credo che la città potrebbe paralizzarsi per lo scudetto», dice in una intervista il calciatore del Napoli Kim Min-jae.
Perfino un sud-coreano lo ha capito prima del Comune di Napoli: questa città ha oggi un serio problema con la gestione dell'enorme flusso di gente che va e viene e no, non è come è sempre stato.

«Ma tutta sta gente addò va?»: l'esclamazione del napoletano medio, tradisce una sfiducia e una preoccupazione. Sfiducia – non indagabile qui – sul fatto che guardare non significa necessariamente godersi la città. Preoccupazione perché è bello ad andare, ma per tornare come si fa?

Non sappiamo se il Comune di Napoli abbia verificato con dati e rilevazioni il flusso di persone in rapporto ai metri quadrati disponibili ai Quartieri Spagnoli. Sappiamo grazie ad una miriade di video che a Pasquetta la zona era totalmente paralizzata.

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Napoli si è ristretta: le zone frequentate sono soprattutto quelle del centro storico vicine ai mezzi di trasporto teoricamente più affidabili, ovvero la metropolitana Linea 1 e la funicolare centrale.

L‘attesa per lo scudetto del Napoli ha fatto dei Quartieri Spagnoli un'area vetrina: la gente va a vederci il murale di Maradona (e pure gli altri), gli striscioni e le bandiere stese, i gradoni pittati di bianco e d'azzurro e il teatro permanente ambulante: la limonata a cosce aperte, i giocatori in polistirolo piazzati in strada, varie ed eventuali.

Di sera la zona è uno spritzificio e un pastaepatatificio permanente:  possiamo dire con buone ragioni che i Quartieri Spagnoli hanno sostituito il reddito di cittadinanza italiana col Reddito di tifoseria napoletana.

L'altro lato della medaglia è che non vi è controllo né del traffico veicolare né di quello pedonale. I vigili urbani sono rari, un giovane comico napoletano, Vincenzo Comunale, ha espresso il pensiero stupendo: «I più preoccupati della festa per lo scudetto al Napoli sapete chi sono? Quelli della Protezione civile».

Non è la prima volta che accade: ai Decumani, a San Gregorio Armeno nel periodo di Natale è sempre stato così.  Solo che stavolta il deflusso è impossibile: da via Toledo verso i vicoli e viceversa è tutto bloccato. E per giunta ai Quartieri le auto teoricamente possono circolare.

Non è la Montmartre che preconizzava Luigi De Magistris ma non è nemmeno un paradiso del turista targato Gaetano Manfredi. Napoli è oggi una città che fa i conti con la gente che ci dovrebbe vivere e coi turisti che vogliono giustamente visitarla. Occorre togliere un po' ai primi e un po' anche ai secondi per restituire un minimo di agibilità e sicurezza.

Il Comune pare che oggi si sia deciso a porre rimedio. Lo speriamo: rischieremmo altrimenti di doverci ragionare dopo un fatto di cronaca.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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