Napoli infiocchettata d’azzurro: striscioni, bandiere e murales quartiere per quartiere
L'ultima in ordine di tempo è stata una proposta – allucinante – di accendere fumogeni azzurri intorno al cratere del Vesuvio, prontamente bocciata da guardie forestali e da residenti. Per il resto Napoli da gennaio è il regno del possibile sul fronte dei festeggiamenti scudetto, anticipati di mesi in barba ad ogni scaramanzia. Si parte dal murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli e da quello al Bronx di Ponticelli: da lì la moda si è dilagata.
Prima i murale, poi le bandiere iniziate a comparire sui balconi in ogni quartiere e infine, la città infiocchettata con le bobine di plastica color bianco e azzurro che hanno fatto la gioia dei rivenditori di materiale plastico: incassate centinaia di migliaia d'euro.
Ma qual è il quartiere con le coreografie più belle? Difficile dirlo. Ai Quartieri Spagnoli è un tripudio di azzurro, al centro storico, dai Decumani (via Tribunali, piazza Bellini) fino al Rione Sanità ci sono nastri azzurri, striscioni col tricolore e tante immagini dei calciatori. Ai Colli Aminei uno degli striscioni più ironici «meglio 3 di lunga durata che 36 uno dietro l'altro…», il riferimento è alla titolatissima (e detestatissima) Juventus.
Sulla spiaggia di Posillipo, all'ombra di Palazzo donn'Anna e Palazzo Petrucci, complici potenti proiettori e un cielo notturno limpido sono stati proiettati il simbolo del Calcio Napoli e i Tre scudetti sulla sabbia e il Vesuvio sullo sfondo. Uno spettacolo. In piazza Miracoli, a ridosso del rione Sanità, un altro Maradona da qualche giorno campeggia potente su una facciata, lo stesso al rione Berlingieri di Secondigliano. L'effige di D10S è ovunque, ma sempre più affiancata da Osimhen e Kvaratskhelia, i beniamini dello scudetto 2022/2023.
Resistono vecchi ‘ciucciarielli‘ e in alcune zone della città anche scritte sui muri con vernice resistente da trent'anni, quasi quanto la speranza di rivincere il campionato.