Napoli, in piazza commercianti con la croce sulla spalla contro la zona rossa
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Hanno alzato le croci, un gesto estremo, al limite della blasfemia, motivato con l'esasperazione da cinque settimane di zona rossa Covid: "È vero, ci hanno messi in croce, perché non dovremmo dirlo?". Sono i commercianti rappresentati da Confesercenti regionale che oggi scendono in piazza, rimettendo idealmente nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le proprie licenze commerciali.
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A Napoli, in piazza del Plebiscito, davanti la Prefettura, ha avuto luogo manifestazione generale per invocare risposte e aiuti per 15 categorie d'impresa, rappresentate da altrettante croci, simbolo della disperazione di ciascun settore commerciale, ormai alla resa a causa della pandemia e del sostegno scarso, inadeguato e intempestivo dei vari Governi.
"Siamo tutti in piazza – spiega Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania in una nota – dal mondo del turismo a quello della moda e abbigliamento, dal wedding alla ristorazione, dagli albergatori ai B&B al trasporto privato, dai parrucchieri e dal mondo dell'estetica ai lavoratori dello spettacolo, dagli agenti di commercio, di viaggio alle guide/accompagnatori ai mercatali, dalle società di eventi e dai negozi di arredamenti a tutte le partite Iva. Vogliamo risposte serie al Governo. Molti di noi non sanno come riaprire, quando sarà, e sono sommersi dai debiti e dalla disperazione".
È di ieri invece la protesta dei mercatali che hanno manifestato sull'autostrada A1 tra le province di Napoli e Caserta, bloccando entrambe le direzioni per circa 10 ore e causando fortissimi disagi ai collegamenti nell'area casertana e a Nord di Napoli.