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Napoli in piazza contro violenze e repressioni in Iran, raccolte 85mila firme

Manifestazione al Trianon a sostegno del popolo iraniano; raccolte 85mila firme, chiesta presa di posizione netta del Governo contro la repressione.
A cura di Nico Falco
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La manifestazione davanti al Trianon (foto Cgil)
La manifestazione davanti al Trianon (foto Cgil)

Cittadini, artisti e attivisti si sono dati appuntamento oggi davanti al teatro Trianon, nel cuore di Forcella, per una manifestazione contro le violenze e le repressioni in Iran e per chiedere al Governo italiano di richiamare l'ambasciatore e prendere una posizione decisa nei confronti del regime di Teheran, guidato da Ali Khamenei; il sit in, a sostegno delle donne e dei giovani iraniani, è stato promosso da Marisa Laurito, direttore artistico del teatro della Canzone napoletana, e la petizione collegata ha raccolto in pochi giorni 85mila firme. In piazza numerosi cartelli con gli slogan: "Giù le mani dall'innocenza", "Stop violence".

Sit in al Trianon contro la repressione in Iran

L'evento è stato sostenuto da numerose associazioni, sindacati e dalle istituzioni locali. In prima linea, questa mattina, anche i genitori di Mario Paciolla, il cooperante italiano morto in Colombia, e Giovanni Durante, il papà di Annalisa, la ragazzina di 14 anni uccisa durante uno scontro a fuoco tra camorristi. Dal palco Pegah Moshir Pour, giovane attivista nata in Iran e cresciuta in Italia, ha recitato in italiano la canzone diventata l'inno delle proteste nel suo Paese d'origine, scritta da un ragazzo iraniano, e ha rinnovato l'appello "a sostenere la lotta, ad essere presenti in ogni modo". Rivolgendosi alle Università italiane, ha chiesto di "mettere in campo ogni iniziativa per evitare che i giovani iraniani che sono in Italia per un periodo di studio debbano rientrare in Iran dove rischiano la vita". In apertura della manifestazione Marisa Laurito ha letto alla piazza l'appello dell'iniziativa:

Chiediamo al leader supremo Ali Khamenei l'immediata fine delle esecuzioni capitali e la fine delle repressioni da parte del regime sul popolo iraniano. Desideriamo che venga data la possibilità a tutte le donne e agli uomini iraniani di poter manifestare la propria disperazione nei confronti di un regime che da circa 44 anni non ha mai concesso il diritto fondamentale di ogni essere umano: la libertà. Chiediamo al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, di prendere una posizione decisa nei confronti del regime iraniano e al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, di convocare immediatamente all'atto del suo insediamento l'ambasciatore iraniano dichiarandolo "persona non grata" e di richiamare il nostro ambasciatore in Iran per consultazioni. Chiediamo, infine, alla presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, di mettere in campo tutte le iniziative di competenza dell'Unione per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali in Iran.

Numerosi gli artisti che si sono esibiti, tra cui Marina Confalone. Per le Istituzioni erano presenti, tra gli altri, l'assessore regionale Armida Filippelli e il vicesindaco di Napoli Laura Lieto; in piazza anche Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uil Campania, che ha sottolineato come "il mondo del lavoro deve essere sempre in prima fila in tutte le iniziative che salvaguardano i valori fondamentali a partire dalla libertà".

La manifestazione davanti al Trianon (foto Cgil)
La manifestazione davanti al Trianon (foto Cgil)

De Luca: "Garantire incolumità a chi manifesta"

Il governatore Vincenzo De Luca, esprimendo "pieno sostegno e adesione all'iniziativa organizzata oggi in piazza Calenda da Marisa Laurito e dal teatro Trianon insieme alle associazioni e ai cittadini che condividono la battaglia per i diritti civili del popolo iraniano", ha aggiunto: "Siamo con le donne, i giovani e il popolo iraniano".

"Lunedì prossimo – ha proseguito De Luca – in Consiglio Regionale, presenteremo un ordine del giorno rivolto al Governo nazionale. È inaccettabile che un popolo di tradizioni millenarie metta in atto azioni e violenze colpendo un'intera generazione. Facciamo appello al Governo affinché in sede europea e di Nazioni Unite prenda iniziative per garantire la vita e l'incolumità di donne, uomini e giovani che manifestano. Sono intollerabili per le coscienze civili di ognuno di noi gli episodi a cui assistiamo".

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