Napoli, in piazza contro l’assedio di B&B e case vacanza: “Città invivibile, i processi vanno governati”
Un corteo di qualche centinaio di persone, partito da piazza Dante ed arrivato all'esterno di Palazzo San Giacomo, ha attraversato il centro storico di Napoli per dire basta a quella che viene definita «turistificazione selvaggia». Caro affitti, strade e piazza spesso bloccate dagli enormi flussi di turisti, tavolini di bar e ristoranti a riempire ogni angolo libero e l'assenza totale della politica nella gestione del fenomeno, queste le principali doglianze di chi è sceso in piazza per manifestare.
Una vita in bilico tra sfratti per morosità e la ricerca di una nuova sistemazione economicamente sostenibile, in una città invasa da tanti turisti che si riversano nei i vicoli del centro storico tra una pizzetta ed un cuoppo fritto: è – dicono i manifestanti – diventata questa la quotidianità da incubo dei napoletani, e non solo dei più poveri. È anche la classe media ad essere investita dal fenomeno se consideriamo l'impennata spaventosa degli affitti e la difficoltà oggettiva a trovarle le case, ormai quasi totalmente sottratte al mercato degli affitti di lungo periodo.
«Mio figlio ha una malattia grave, tre figli, e a gennaio verrà buttato fuori di casa – racconta un uomo sulla sessantina – è diventata veramente dura. Il turismo è una cosa buona – ci dice una donna – ma i processi vanno regolati, accompagnati, e qui tutto questo non esiste. Gli affitti sono saliti alle stelle e i residenti vengono completamente sventrati dalla loro identità. Non possiamo nemmeno più godere delle nostre strade, delle nostre piazze, costretti quotidianamente ad aggirare quella fiumana enorme di turisti che si riversano soprattutto in centro».
La richiesta esplicita è di un intervento chiaro da parta dell'amministrazione comunale guidata da Gaetano Manfredi, così come sta avvenendo in altre grandi città europee, nella regolamentazione del fenomeno e a difesa della qualità della vita di chi in città ci vive e ci lavora. Il rischio concreto di questo fenomeno che sembra inarrestabile, e non riguarda solo Napoli, è un progressivo allontanamento "forzato" degli abitanti dal centro storico di una città che sta assumendo sempre più la dimensione di un grande "parco giochi" per turisti»