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Napoli in lutto per la morte di Antonio Juliano, il sindaco: “Straordinario calciatore e dirigente”

L’ex capitano del Napoli scomparso oggi, omaggiato in consiglio comunale. Il sindaco: “La città lo ricorderà nel modo migliore”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Napoli in lutto per la scomparsa di Antonio Juliano, ex capitano azzurro e dirigente sportivo degli anni d'oro di Maradona, che contribuì fattivamente a portare il campione argentino al Napoli di Ferlaino. Juliano, amatissimo dai tifosi partenopei e soprannominato "Totonno", è morto oggi, mercoledì 13 dicembre 2023, all'età di 80 anni. Il sindaco Gaetano Manfredi e tutto il consiglio comunale di Napoli hanno voluto omaggiarlo con un ricordo, durante la seduta dell'assemblea cittadina, ed hanno espresso “il cordoglio della Città di Napoli per la scomparsa di Antonio Iuliano, straordinario e storico giocatore del Napoli, che si è spento oggi”.

Morte di Antonio Juliano, il ricordo del sindaco

Il consiglio comunale, su richiesta del consigliere Ciro Borriello (M5S), ex assessore allo Sport, ha osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria di Antonio Juliano, "cittadino napoletano e storico capitano e dirigente".

Il sindaco Gaetano Manfredi ha voluto dedicare un ricordo al grande regista del Napoli e poi dirigente azzurro, con parole toccanti:

“Iuliano ha rappresentato il simbolo di una lunga stagione calcistica ancora viva nel ricordo dei napoletani, contrassegnata dai suoi successi in campo, da capitano e dalle formidabili intuizioni che ebbe poi da dirigente, artefice tra l'altro, della trattativa che portò Maradona a Napoli. Ha mantenuto, con i tifosi e con la sua città, un legame indissolubile, anche dopo aver smesso di giocare ed essere dirigente del Napoli. Merita di essere ricordato dalla città nella maniera migliore”.

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Colella (Città Metropolitana): "Scompare un pezzo di storia di Napoli"

Per Sergio Colella, Consigliere Delegato allo Sport della Città Metropolitana di Napoli:

“Con Antonio Juliano se ne va un pezzo di storia di questa squadra e di questa città. Diciassette anni in maglia azzurra, per 12 anni capitano, a lungo il calciatore con più presenze nel Napoli in tutte le competizioni, poi dirigente amato e apprezzato, ha legato il suo nome a grandi successi sul campo ma anche dietro la scrivania: come non ricordare il ruolo fondamentale esercitato nella vicenda che poi portò all’acquisto di Diego Armando Maradona, il quale ammise, successivamente, che se è venuto a giocare a Napoli, molta parte del merito fu proprio del grande Totonno”.

E conclude:

“Ma, soprattutto Juliano ha custodito sempre dentro di sé il suo cuore azzurro, che ne ha guidato le scelte, che ha costituito il faro di una vita intera. Grazie, Totonno, per quello che hai dato a questa maglia e a questa città: da oggi, il pantheon di Napoli e dei napoletani si arricchisce di una nuova stella. A noi il compito di proseguire nel solco, da te tracciato, di amore per Napoli e per il Napoli”.

Venanzoni: "Uno scugnizzo che ce l'ha fatta"

Anche il consigliere regionale Diego Venanzoni ha voluto omaggiare lo storico capitano del Napoli:

"Oggi Napoli piange la perdita di un grande campione: Antonio Juliano, punto di riferimento per i tifosi azzurri e per tutti i cittadini. Un fuoriclasse che dal suo quartiere, San Giovanni a Teduccio, è riuscito ad indossare la maglia del Napoli e addirittura quella della Nazionale, diventando il primo napoletano a giocare per l'Italia. Oggi Napoli non dice addio soltanto ad uno dei suoi migliori sportivi che per due decenni ha caratterizzato, insieme a Maradona, la storia del calcio azzurro, oggi Napoli dice addio a Totonno, lo scugnizzo che ce l'ha fatta, che è riuscito ad elevare la sua città, Napoli, amandola fino alla fine".

Portò a Napoli Ruud Krol e Maradona

I traguardi di Juliano, sia sportivi che manageriali, sono infatti numerosi e di grande rilievo. Nato a Napoli, divenne capitano della squadra cittadina a 23 anni. Con la maglia azzurra Totonno giocò ben 505 partite, vinse due volte la Coppa Italia (nel 1961-1962 e nel 1975-1976), una Coppa delle Alpi (1966), una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976) e arrivò più volte a sfiorare lo Scudetto.

Altre 18 presenze le collezionò con la maglia della Nazionale, con la quale divenne Campione d'Europa nel 1968. Quindi partecipò alla sfida dei Mondiali di Calcio con l'Italia nelle edizioni 1966, 1970 e 1974.

Considerato uno dei più grandi registi italiani di calcio di tutti i tempi, oltre ai meriti sportivi, però, ci sono anche quelli manageriali. Proprio grazie a lui, infatti, si deve l'arrivo a Napoli di grandi campioni, come Ruud Krol nel 1981 e Diego Armando Maradona nel 1984.

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