Il figlio del boss è in carcere e qualcuno gli fa da social media manager: su TikTok video dell’arresto e slogan
Immagini in bianco e nero, per dare l'effetto cinema. Da film di gangster, ad essere più precisi. Vestiti scuri, le mani dietro la schiena, sguardo fiero e testa alta, e quattro poliziotti intorno che lo tengono fermo e lo perquisiscono. Scene che risalgono allo scorso aprile, il protagonista è Massimiliano Esposito Junior, figlio omonimo di quello che per gli inquirenti è il boss del clan egemone a Bagnoli, Napoli Ovest.
Il social media manager del figlio del boss
Ma da dove arriva questo video? Domanda probabilmente destinata a rimanere senza risposta. Potrebbe averlo girato qualcuno che si è trovato per caso ad assistere all'operazione, che poi ha riconosciuto il ragazzo e ha fatto in modo di farlo avere ai suoi amici.
Ma l'aspetto importante è come è stato utilizzato: è stato ricaricato pochi giorni fa su diversi account social, alcuni dei quali fanno riferimento proprio al giovane rampollo. Che, però, da quando è stato arrestato non ha mai messo piede fuori dal carcere. E che, di conseguenza, ha qualcuno che lo fa in autonomia. Come fosse il social media manager di una pagina fan, che sta "curando" la comunicazione. In attesa che torni libero e si appropri del suo profilo "ufficiale", tornando a fare ciò che lui faceva prima, ovvero costruirsi una immagine da boss anche attraverso il web.
Il video dell'arresto per lanciare messaggi su TikTok
L'account del ragazzo è fermo allo scorso marzo. Un altro profilo, però, sembra una pagina fan. È semi anonimo, ma è riconoscibile per le due cifre 6 e 5, che nel gergo della camorra social stanno per le lettere F e E, ovvero Famiglia Esposito. Ed ottiene "l'approvazione" di giovani del quartiere vicini ad Esposito, che interagiscono con cuori ed emoticon che rappresentano il potere, la forza.
Il primo video, che già contiene le immagini dell'arresto, risale al 23 agosto. Video riproposto due giorni dopo, con una citazione: "Meglio perdere le ali della libertà che l'onore e la dignità". Il profilo prosegue su questo tenore per qualche altro post con cadenza quasi giornaliera ("La vita ci ha colpiti duramente, ma non ci ha uccisi" e insulti ai pentiti) per arrivare al video di ieri, 7 settembre, con le foto del ragazzo che unisce i polsi a indicare le manette. Ultimo video, nella mattinata di oggi, con un'altra serie di foto e lo slogan: "Per le bugie ci vuole memoria, per la verità le palle".
Scorribanda di giovani armati tra le strade di Bagnoli
Gli ultimi due video sono stati pubblicati dopo la scorribanda di due giorni fa, mercoledì 6 settembre, quando una decina di giovani, a volto coperto e su sette o otto scooter, hanno sfilato mostrando le armi ai passanti. Su quella vicenda, alla quale non viene fatto alcun riferimento sul profilo TikTok, sono in corso indagini della Polizia di Stato, affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli col supporto del commissariato locale.
L'ipotesi investigativa è che il gruppo provenisse da Fuorigrotta, il quartiere limitrofo: la "paranza" potrebbe avere approfittato del momento di debolezza del clan locale per un atto dimostrativo e di sfida.