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Napoli, il boss Esposito irreperibile da 10 giorni: per la Dia è il capoclan di Bagnoli

Il boss Massimiliano Esposito, ritenuto a capo del gruppo di camorra attivo nel quartiere napoletano di Bagnoli, è irreperibile da 10 giorni. Sorvegliato speciale, si è allontanato dalla sua abitazione dallo scorso 27 luglio. Era stato scarcerato nel giugno 2019, secondo la Direzione Investigativa Antimafia è ancora il punto di riferimento per un gruppo criminale che sta cercando di espandersi su Cavalleggeri e Agnano.
A cura di Nico Falco
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Irreperibile dal 27 luglio, da quando le forze dell'ordine sono arrivate in casa sua, a Bagnoli, per un controllo. Massimiliano Esposito, sorvegliato speciale, sarebbe dovuto rimanere in casa dalle 20 alle 7, ma i poliziotti del commissariato locale hanno trovato l'abitazione vuota. Non c'era lui, scomparsi anche i suoi familiari. L'uomo, soprannominato "lo scognato", era stato scarcerato nel giugno 2019 dopo 23 anni di detenzione ed era tornato nel quartiere dove era cresciuto, quello dell'ex Italsider.

La sua presenza in zona aveva messo in allarme gli 007: malgrado la lunghissima reclusione l'ex enfant prodige del clan D'Ausilio non aveva mai interrotto i contatti col territorio e, come ritengono gli inquirenti e come viene indicato anche nelle recenti relazioni dell'Antimafia, il suo gruppo criminale era rimasto attivo, retto nel frattempo dalla moglie. Anche se apparentemente stava rigando dritto, tenendosi al di fuori da qualsiasi attività criminale, secondo l'Antimafia la sua scarcerazione potrebbe avere dato nuova vita al gruppo che a lui fa capo e che, con Esposito di nuovo in libertà, starebbe tentando di occupare quegli spazi lasciati vacanti a Pianura, a Soccavo e al Rione Traiano dopo l'arresto degli altri boss di camorra. Nell'ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia il clan Esposito viene indicato tra i più attivi tra Bagnoli, Cavalleggeri e Agnano.

Di recente lo scognato era finito nuovamente nel mirino degli investigatori: era stato sorpreso insieme ad alcuni pregiudicati, cosa che aveva fatto scattare la segnalazione all'autorità giudiziaria e che potrebbe portare ad una nuova misura cautelare. Da qui, una delle ipotesi dietro la fuga: sarebbe già pronta una ordinanza col suo nome sopra che lo farebbe tornare in carcere.

Pochi giorni fa un altro boss in fuga era stato arrestato dai carabinieri a Vasto, in Abruzzo: Alfredo Sorianiello, detto il biondo e ritenuto a capo dell'omonimo clan del quartiere Soccavo, si era allontanato dalla comunità dove era in libertà vigilata in provincia di Cosenza; i militari lo hanno scovato in un hotel del Vasto Marina in compagnia della moglie.

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