Napoli, i disoccupati in piazza bruciano le bollette di gas e luce: “Non possiamo pagare”
A fuoco le bollette di luce e gas in piazza Matteotti a Napoli: «Non possiamo pagare e siamo stanchi delle promesse a vuoto. Intanto le spese sono tre volte più alte di prima». Sono i senza-lavoro organizzati nella sigla "Disoccupati 7 novembre" e "Cantiere 167" che oggi 2 settembre, hanno inscenato una manifestazione contro il ‘caro energia' bruciando le ultime fatture per le forniture di corrente e gas dinanzi agli uffici della posta centrale in piazza Matteotti. Quella di Napoli è la seconda protesta del genere in Europa: in Scozia e precisamente a Glasgow, qualche giorno fa, alcuni lavoratori avevano fatto la stessa cosa.
I manifestanti dopo piazza Matteotti, all'altezza delle Poste Centrali, si sono recati a Palazzo San Giacomo, sede della giunta comunale di Napoli e poi, poco distante, in via Verdi, sede del Consiglio comunale, attualmente in corso:
Siamo in piazza per manifestare il peggioramento delle condizioni di vita e di precarietà, l'aumento delle bollette e dei prezzi di tutti i generi alimentari e non, in un contesto di escalation bellicista, di crisi energetica e climatica.
Molti disoccupati sono stanchi ed allo stremo, compresi quei disoccupati che a causa di una condanna negli ultimi dieci anni si vedono sottratti anche il Reddito di Cittadinanza.
La sigla che riunisce i disoccupati di lunga durata protesta poiché vuole il rinnovo dei progetti che coinvolgono i senza-lavoro "storici": «Questo – scrivono in una nota – per garantire continuità anche rispetto agli scenari politici che si verificheranno dopo le elezioni, motivo per il quale domani sempre con la nostra piena autonomia andremo da tutte le forze politiche che già hanno all'unanimità votato un documento a sostegno della vertenza e che dovranno coinvolgere i loro riferimenti nazionali. Continuiamo senza sosta a rivendicare formazione, lavoro e progetti utili e necessari socialmente per i disoccupati della città».
La situazione delle bollette ovviamente sta facendo crescere la tensione sociale, a Napoli come nel resto d'Italia. I primi a lamentare i rincari sono stati gli imprenditori del settore conserviero, poi i panificatori e le pizzerie.
Ora stanno arrivando le fatture gas ed elettricità per le utenze private non commerciali ed entro metà settembre si prevedono molte mobilitazioni su questo fronte. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha già chiesto interventi specifici:
La questione sociale è fondamentale ed è ancora più importante nell'area metropolitana di Napoli dove i livelli di povertà sono così alti.
È indispensabile un intervento del governo con un sostegno al reddito e al pagamento delle bollette perché dobbiamo fare in modo di dare una risposta a chi oggi deve scegliere tra pagare la spesa e pagare le bollette. C'è bisogno di un sostegno finanziario.