Assegno di Inclusione, le ultime notizie

Napoli, grido di dolore degli ex Reddito di Cittadinanza: “Serve legge regionale, siamo ridotti alla fame”

Gli ex percettori disperati chiedono una legge regionale per il sostegno a reddito come quella fatta dalla Regione Puglia. A presentarla Maria Muscarà: “Nel palazzo non vogliono discuterla”
A cura di Antonio Musella
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Sono passati sei mesi dalla cancellazione ufficiale del reddito di cittadinanza e poco più di un mese dall'introduzione della misura dell'assegno di inclusione, ma la nuova misura del governo Meloni sembra non riuscire a coprire il bisogno vero delle fasce più povere neanche lontanamente. Escluse le persone sole, maglie strettissime per l'accesso, sostegno economico irrisorio e corsi di formazione con una retribuzione bassissima ed una possibilità di lavoro effettivo pressocché nulla. L'aumento della povertà soprattutto nelle regioni dove il reddito di cittadinanza aveva fatto da calmiere sociale e sostegno indispensabile per chi vive sotto la soglia di povertà, è preoccupante e dilagante. La Regione Puglia è corsa ai ripari con una legge regionale che ha destinato un sostegno di 500 euro al mese per la fasce più povere dei residenti sul territorio. In Campania gli ex percettori del reddito di cittadinanza chiedono a Vincenzo De Luca una misura equivalente a quella del collega Michele Emiliano. Sul tavolo ci sono due proposte di legge, una della consigliera indipendente Maria Muscarà e una del consigliere del Movimento 5 Stelle, Gennaro Saiello.

"Sfruttati nei lavoretti e con frigo vuoto, siamo in miseria"

Gli ex percettori del reddito di cittadinanza si sono dati appuntamento sotto la sede del consiglio regionale per fare pressione sulla maggioranza di De Luca, affinché si prendano in esame e si votino le due leggi presentate che garantirebbero un piccolo sussidio a chi prendeva il reddito. Nelle loro storie c'è la fotografia delle aree metropolitane del Sud del nostro paese dopo la cancellazione dell'Rdc. In tantissimi sono stati esclusi dall'assegno di inclusione voluto dal governo Meloni. È il caso di Laura Ricciardi:

"Io non ho più aggettivi per definire come si è ridotta la mia vita – spiega a Fanpage.it – siamo senza soldi, non possiamo pagare l'affitto, ci costringono a lavoretti da 15-20 euro al giorno, io personalmente faccio le notti accanto ad anziani e ammalati, e mi pagano tra i 15 e i 20 euro. Non riesco a pagarci nemmeno l'affitto, non ce la facciamo più, serve una soluzione".

Laura è stata esclusa dall'assegno d'inclusione perché è una donna sola senza nucleo familiare: "Ho fatto la domanda ma me l'hanno rigettata, perché sono sola. Io vorrei capire cosa vuol dire condizione fragile? Hanno fatto i percettori di serie A e quelli di serie B, e per noi poveri e soli, sostanzialmente ci hanno detto arrangiatevi".

Una condizione molto comune, ma anche chi invece ha avuto accesso alla misura, ed è stato indirizzato verso i corsi di formazione non riesce ad andare avanti. "Io ho preso il reddito l'ultima volta a luglio 2023 – racconta a Fanpage.it, Marco che su Tik Tok denuncia la condizione degli ex percettori – la mia vita è disastrata oggi, oggi c'è la fame, c'è la miseria, un aumento di prezzi che non consente di comprare niente. Io faccio i corsi GOL della Regione Campania, mi danno 350 euro al mese, ma io non riesco a campare con 350 euro al mese. Mi insegnano a fare le pulizie, ma non so che futuro lavorativo ci potrà mai essere".

"Il palazzo prende tempo e non vuole occuparsi del poveri"

A presentare una delle proposte di legge per il "reddito di cittadinanza regionale" è stata la consigliere ex 5 stelle, ora indipendente, Maria Muscarà. "Nel palazzo dei ricchi, nel palazzo dei privilegiati, si prende tempo invece di discutere dei poveri, di queste persone che hanno il frigo vuoto e non possono pagare l'affitto – spiega a Fanpage.it – molti di loro mi inviano le foto del frigo vuoto, la situazione è drammatica. Io ho presentato una proposta di legge, dopo mesi è stata finalmente calendarizzata la discussione per il prossimo consiglio regionale, ma è stata messa al quattordicesimo punto all'ordine del giorno, vi dico per esperienza che non siamo mai arrivati in consiglio regionale a discutere del quattordicesimo punto all'ordine del giorno. I consigli regionali sono a tempo, la verità è che si prende tempo per non discutere della povertà".

Una misura simile, fu introdotta nel 2005 dalla giunta regionale guidata al tempo da Antonio Bassolino che istituì il reddito di cittadinanza regionale, un sostegno fino a 350 euro al mese per chi viveva al di sotto della soglia di povertà con un reddito ISEE pari a zero. La misura non fu rifinanziata dalla successiva giunta Caldoro e nemmeno dalle successive giunte di Vincenzo De Luca. "Gli ex percettori lo devono sapere – rimarca la Muscarà – in Regione Campania non vogliono affrontare questo tema, le persone devono sapere che in questi palazzi c'è chi finge di occuparsi degli ex percettori del reddito ma invece è complice della disattenzione della politica verso un dramma sociale".

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