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Napoli, gli sparano per punirlo di un furto, 25enne perde un piede. Due arrestati, uno è il cugino

Ricostruito il retroscena sul ferimento del 25enne abbandonato al Pronto Soccorso del Cardarelli il 1 novembre; il giovane prelevato e portato in campagna ai Camaldoli.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Lo avrebbero caricato in automobile all'Arenella, lo avrebbero portato nelle campagne dei Camaldoli e lì gli avrebbero sparato per punirlo di un furto per poi abbandonarlo coperto di sangue davanti al Pronto Soccorso del Cardarelli. Retroscena ricostruito dai carabinieri per il ferimento di Luca Mangiapia, 25enne di Pianura, ricoverato nella notte del 2 novembre; in manette sono finiti due uomini, uno dei quali è il cugino della vittima. Il giovane, operato d'urgenza per lesioni all'arteria femorale, ha perso un piede: i medici hanno dovuto amputargli l'altro.

La punizione per un furto di gioielli

Per quella vicenda sono stati arrestati due uomini: il 37enne Luigi Nasti, ritenuto vicino al clan Cimmino del Vomero, e il 36enne Raffaele Petrone, cugino di Mangiapia. E tutto sarebbe riconducibile ad un furto avvenuto di gioielli e orologi preziosi nell'abitazione di uno dei parenti del 25enne: il ragazzo sarebbe stato riconosciuto dai familiari nelle immagini della videosorveglianza e sarebbe stato quindi deciso il raid punitivo.

Nei confronti di Nasti e Petrone i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Napoli-Vomero hanno eseguito oggi, 9 novembre, una ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura di Napoli; per il primo è stata disposta la custodia in carcere mentre per l'altro sono stati decisi gli arresti domiciliari.

Ferito e abbandonato davanti all'ospedale

La notte del 2 novembre, secondo la ricostruzione dei carabinieri, Nasti e Petrone hanno prelevato Mangiapia al Vomero e lo hanno portato con loro in una zona di campagna dei Camaldoli, poco distante. Lì gli hanno sparato contro diversi colpi di pistola, uno dei quali andato a segno; lo hanno quindi avvolto in un lenzuolo e lo hanno scaricato davanti al Pronto Soccorso del Cardarelli intorno all'1.10.

La pallottola, avevano appurato i medici, aveva reciso l'arteria femorale, causando una copiosa emorragia dalla gamba sinistra e portando il ragazzo a un passo dalla morte per dissanguamento, scongiurata solo dal tempestivo intervento del personale sanitario che ha dovuto però amputare il piede sinistro.

Le indagini, svolte dai militari e coordinate dalla Procura, tramite l'analisi di diversi sistemi di videosorveglianza e la raccolta di testimonianze hanno portato in breve tempo all'individuazione dei due presunti responsabili; Petrone è stato rintracciato nelle ore successive, mentre Nasti, inizialmente irreperibile, nella serata di ieri. L'automobile utilizzata per il delitto è stata trovata abbandonata in un deposito e sottoposta a sequestro.

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