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Napoli, falsi certificati in cambio di soldi: nei guai dipendenti Capitaneria di Porto e medici di Inail e Asl

È stata la stessa Guardia Costiera di Napoli a scoprire un giro di falsi certificati professionali o di malattia rilasciati a marittimi grazie alla complicità di diversi pubblici ufficiali.
A cura di Valerio Papadia
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Un giro di certificati falsi, sia professionali che di malattia, rilasciati a Napoli ai marittimi con la connivenza di dipendenti della Capitaneria di Porto, dell'Ufficio della Sanità Marittima, del Ministero delle Infrastrutture, nonché di medici in servizio presso la sede napoletana dell'Inail e dell'Asl: questo quanto scoperto dai militari della Guardia Costiera partenopea, che hanno eseguito diverse misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari e obbligo di presentazione) e interdittive (divieto di esercitare la professione sanitaria); le accuse sono quelle di corruzione e falso in atti pubblici.

Stando a quanto riscontrato dall'attività investigativa della Guardia Costiera di Napoli, coordinata dalla Sezione "Reati contro la Pubblica Amministrazione" della Procura partenopea, sono emerse varie tipologie di illecito. In particolare, in alcuni casi, tramite intermediari e in accordo con impiegati della Capitaneria di Porto di Napoli, i marittimi avrebbero conseguito o rinnovato certificati di idoneità professionale, rilasciati dalla stessa Capitaneria, in assenza dei requisiti previsti dalla legge. E ancora, in altri casi i marittimi avrebbero ottenuto certificati di idoneità medica pur senza essersi sottoposti alle visite; oppure, i marittimi ottenevano falsi certificati di malattia.

Le attività illecite – come ricostruito dagli inquirenti – venivano eseguite dai pubblici ufficiali dietro la corresponsione di somme di denaro o di altre utilità.

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