Napoli alla sfida panino-schiacciata: “Con mollica o senza?” di Donato e “All’Antico Vinaio”. C’è spazio per entrambi?
In principio furono le patatine fritte, nel mezzo ci furono gli all you can eat di sushi, poi l'era del food porn coi panini americani "bun" pieni di qualsiasi cosa, oltre il semplice hamburger. Ora è il momento del pane farcito. Che sia uno sfilatino ripieno come quello di Donato De Caprio, il salumiere noto per il suo tormentone «con mollica o senza?» o la schiacciata farcita di Tommaso Mazzanti, l'imprenditore fiorentino dietro al brand "All'antico Vinaio", di recente approdato in città, poco importa. Una cosa è certa: ne arriveranno altri.
La sfida tra le due attività d'asporto prima di essere sui gusti o sul menù è soprattutto sui social: a Napoli c'era Donato, ora è arrivato il Vinaio e con loro una schiera di supporter che fanno la fila per l'uno o per l'altro prodotto. Mangiare, sì, ma anche postare: per molti clienti più importante il selfie col re della mollica o col principe della schiacciata oppure l'immancabile video TikTok che mostra insieme al prodotto, la farcitura, il relativo costo e un imprescindibile commento da foodblogger.
La domanda è questa: in una città che ha già l'onnipresente pizza, il suo cibo di strada e una cucina locale fra le prime del mondo per ricchezza e bontà, c'è spazio per i due creator del panino take away? Qualcuno già ipotizza, un po' maliziosamente, che per Donato – base alla Pignasecca – siano arrivati i tempi cupi, con meno gente che fa la fila perché attratta dal prodotto del toscano.
Altri invece sono sicuri che non è assolutamente così: il salumiere di "mollica o senza" sta puntando sulle nuove aperture, a Milano ha già alzato la serranda e ora dovrebbe aprire anche Roma. Mentre Mazzanti, 23 milioni di fatturato, oltre 200 dipendenti e aperture ogni mese, ha già ingranato da tempo. La sfida, seppur non cruenta come un dissing fra rapper o una di quelle rancorose discussioni tra pizzaioli napoletani, c'è. Staremo a vedere dove arriverà.