Napoli divisa tra l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella: il rapporto della Dia
Napoli divisa tra l'Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella: questa la constatazione emersa dal rapporto semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, che ha analizzato la situazione della criminalità organizzata nel capoluogo partenopeo. I due macro-gruppi controllano, direttamente o indirettamente, i diversi gruppi che poi a loro volta controllano ampie parti del territorio e del tessuto economico partenopeo.
Il Clan Mazzarella, da San Giovanni a Teduccio al Perù
Secondo il rapporto della Dia, il clan Mazzarella ha tenuto "una politica di espansione attraverso una rete di alleanze anche nella provincia napoletana", finendo così per inserirsi "in quelle porzioni di territorio rimaste orfane degli storici clan collassati a causa dei numerosi arresti subiti". Clan che, originario di San Giovanni a Teduccio (territorio della periferia orientale di Napoli), ed anticamente conosciuto come Clan Zaza, ha ramificazioni ormai in tutta la città, in altre regioni (Lazio, Sardegna) e perfino all'estero (Francia e Spagna in Europa, nel Perù in Sudamerica e nella Repubblica Dominicana nei Caraibi).
L'Alleanza di Secondigliano e l'arresto di Maria Licciardi
L'Alleanza di Secondigliano, invece, nata nei quartieri nord di Napoli, comprende invece anche molti clan storicamente molto attivi sul territorio partenopeo: i Contini, i Licciardi e i Mallardo in particolar modo, che secondo la Dia, "costituirebbero oggi significative realtà imprenditoriali, controllando catene di ristorazione e attività commerciali in gran parte del territorio cittadino". E tuttavia, il gruppo avrebbe subito un durissimo colpo lo scorso 7 agosto 2021, quando fu catturata la reggente Maria Licciardi, ‘a piccerella, oggi nel carcere de L'Aquila in regime di 41 bis.