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Napoli, custode della scuola morto da 10 anni: parenti occupano l’alloggio, uno coltivava marijuana nel cortile

Accade nell’Istituto Comprensivo “Ignazio di Loyola”: i carabinieri e la Corte dei Conti notificato un invito a dedurre ai dirigenti scolastici che si sono succeduti in questi 10 anni, che non avrebbero denunciato la situazione.
A cura di Valerio Papadia
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Il custode della scuola muore ma, per 10 anni, i familiari continuano ad occupare l'alloggio dell'istituto che gli era stato dato in uso per il suo ruolo: accade all'Istituto Comprensivo "Ignazio di Loyola", che sorge proprio nella via dedicata a Sant'Ignazio di Loyola, in Zona Ospedaliera, area collinare di Napoli. Un danno erariale calcolato in 26.775 euro, per il quale i carabinieri e la Corte dei Conti hanno notificato inviti a dedurre nei confronti dei dirigenti scolastici che si sono succeduti negli ultimi 10 anni, a cui vengono contestate condotte negligenti.

Secondo le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia Vomero e coordinate dalla Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti, i dirigenti scolastici, nonostante fossero stati messi al corrente dai famigliari del custode deceduto delle loro intenzioni di continuare ad occupare, senza averne più il diritto e quindi abusivamente, l'alloggio, non avrebbero denunciato la situazione.

I partenti del custode, come detto deceduto 10 anni fa, hanno continuato ad usufruire abusivamente dell'alloggio messogli a disposizione per lo svolgimento delle sue funzioni anche dopo la morte dell'uomo. Durante le ispezioni, i militari dell'Arma hanno appurato che gli occupanti abusivi hanno utilizzato indebitamente la fornitura idrica della scuola; inoltre, uno dei famigliari del custode deceduto, in passato, era stato sorpreso a coltivare marijuana nel cortile dell'istituto, attiguo all'alloggio.

Gli abusivi avevano anche i codici dell'allarme della scuola

Dagli accertamenti è poi emerso anche che, in alcuni casi, la dirigenza scolastica ha fornito agli occupanti abusivi anche i codici dell'allarme della scuola, con evidenti ripercussioni non soltanto sulla sicurezza del materiale scolastico, ma anche per la presenza di soggetti estranei a contatto con scolaresche di giovane età, che hanno avuto per 10 anni libero accesso all'istituto scolastico.

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