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Napoli, confiscati beni per 4 milioni di euro a imprenditore vicino al clan Zagaria

Quattro milioni di euro di beni confiscati a Francesco Grassia, imprenditore di Aversa, ritenuto vicino al clan camorristico di Michele Zagaria. Già negli anni ’90 e più recentemente nel 2018, Grassia ha avuto problemi con la giustizia per importazione di armi dalla ex Jugoslavia e riciclaggio di denaro.
A cura di Filippo M. Capra
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La Dia di Napoli ha confiscato beni per quattro milioni di euro a Francesco Grassia, imprenditore ritenuto vicino al clan di Michele Zagaria. Il decreto di confisca è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. In totale, i beni confiscati sono società e fabbricati ubicati nella provincia di Caserta, oltre a diversi beni mobili e alcuni conti corrente di cui uno cifrato in una banca del Principato di Monaco. Quest'ultimo conto, nel 2011, aveva un valore di 300.000 euro.

I precedenti con il clan di Francesco Grassia

Nelle indagini, gli inquirenti non solo hanno ricostruito la natura del patrimonio dell'imprenditore, ma ne hanno anche delineato la sua "pericolosità qualificata". Sono stati i collaboratori di giustizia a rendere nota la sua vicinanza con il clan di Zagaria, oltre all'inchiesta giudiziaria del giugno del 2000 quando venne arrestato per aver favorito logisticamente gli affiliati, aver nascosto armi e riscosso il denaro delle estorsioni reinvestendolo per le attività dei camorristi. Già negli anni '90 Francesco Grassi fu indagato, esattamente quando venne svelato un acquisto, da parte di una società che faceva a capo a lui, di un complesso immobiliare di Aversa, suo paese di origine, a prezzi decisamente inferiori rispetto al valore di mercato. Nel decennio antecedente al 2000, Grassia fu coinvolto nell'importazione di armi da quella che fu la Jugoslavia sempre per conto dell'organizzazione criminale. Più recentemente, l'imprenditore è stato arrestato a La Maddalena (Sassari) dopo un mandato d'arresto internazionale emesso dall'Autorità giudiziaria del Principato di Monaco. Allora, fu accusato di riciclaggio di denaro.

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