Napoli, buca stradale recintata e mai riparata: ci gettano un motorino rubato

Buca stradale recintata da 20 giorni e mai riparata al centro storico di Napoli. La mini-voragine segnalata l'11 marzo scorso in vico Sant'Eframo Vecchio, un vicolo stretto alle spalle dell'Orto Botanico. Transennata il giorno dopo, è rimasta così da allora, nonostante le proteste dei residenti: "Le ambulanze e i camion non riescono più a passare. Nessuno fa niente". Ieri, intanto, è scoppiata una protesta singolare. Ignoti hanno gettato nella buca un motorino senza targa. "Il mezzo era probabilmente rubato", commenta Fulvio Frezza, consigliere regionale, che si è occupato della vicenda: "Ovviamente è un modo sbagliato di protestare". Poco dopo, qualcun altro ha cominciato a gettarci anche sacchi di immondizia.
La storia della buca mai riparata in vico Sant'Eframo
È lo stesso Frezza a raccontare la storia della mini-voragine. Un piccolo problema di quartiere, risolvibile in pochi giorni, che si sta trasformando in un serio problema di viabilità cittadina. "L'11 marzo – afferma Frezza – mi hanno segnalato lo sprofondamento di un basolo, in prossimità di un tombino, davanti al civico 31 di vico Sant'Eframo Vecchio. Il 12 marzo sono arrivati polizia locale e protezione civile ed è stata recintata l'area in attesa di verifica. Quattro giorni dopo l'Abc ha effettuato una ispezione, accertando che non c'era interessamento della fogna e dell'acquedotto. E qui si è arenata la situazione. Perché successivamente non è mai partito l'intervento di ripristino del manto stradale. Il motivo non lo sappiamo, ma noi l'abbiamo sollecitato".
"Adesso – raccontano i cittadini – a causa della pioggia, la mini-voragine si è allargata. Ambulanze e camion non ci passano più. Ed il rischio è che a breve non potranno più passarci nemmeno le auto e la strada dovrà essere chiusa". Ieri, domenica 30 marzo, ignoti hanno gettato nella buca, in segno di protesta, un motorino rubato. Ricoperto, poi, con sacchi di immondizia. La mini-discarica abusiva è andata ad abbattere le transenne, col nastro arancione, e la segnaletica provvisoria. "Certo non si può giustificare un gesto simile – commenta amaramente Frezza – ma la gente è disperata".