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Napoli, il regista Antonio Capuano ha rischiato di annegare a Marechiaro. Salvato dai ragazzi in mare

Il celebrato regista napoletano, 83 anni, ha rischiato l’annegamento dopo il suo quotidiano tuffo all’ombra della finestrella di Marechiaro, nel golfo di Napoli. Salvato da bagnanti e da un ristoratore.
A cura di Redazione Napoli
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Paolo Sorrentino premia Antonio Capuano
Paolo Sorrentino premia Antonio Capuano

Quando Paolo Sorrentino scelse di raccontarlo, in "È stata la mano di Dio", la scena più significativa su quella di un tuffo nelle acque di Marechiaro. Perché una delle caratteristiche di Antonio Capuano, celebrato regista di "Luna rossa", "Pianese Nunzio"  e "Polvere di Napoli" è l'amore per il mare partenopeo: mai ha rinunciato al tuffo nelle acque del Golfo e alla nuotata, nonostante gli 83 anni. Stavolta stava per costargli la vita: lo scorso 26 luglio Antonio Capuano stava morendo annegato in acqua al largo di Marechiaro ed è stato salvato da un gruppo di giovani bagnanti e poi dal ristoratore più noto della zona, il titolare del ristorante "Cicciotto", all'ombra della fenestella.

Capuano, racconta Repubblica, ha spiegato che il mare «era grosso e lurido»

Quando ci si sente padroni di una cosa, è proprio allora che ci si fotte. Questa regola vale sempre. E vale specialmente al mare. Sono stato travolto da un’onda che pareva una montagna. Non ho capito più niente. I polmoni pieni d’acqua di mare, mi hanno detto i medici in ospedale. Dopo, ho abbracciato e baciato quelli che mi hanno salvato.

È stato Gianluca Capuano, il titolare di "Cicciotto" a raccontare che nonostante la disavventura il regista ultraottantenne si è totalmente ripreso:

L'ho incontrato Antonio in bus e mi ha abbracciato con una forza assurda: “Grazie, grazie”, mi ha detto. Questa vicenda testimonia la grandissima energia che questo grande artista ha conservato negli anni.

Ciro Capano interpreta Capuano nel film di Sorrentino
Ciro Capano interpreta Capuano nel film di Sorrentino

Dopo la rinnovata popolarità ottenuta grazie all'omaggio del regista premio Oscar nel suo ultimo film (e alla frase ormai diventata celebre «non ti disunire!», pronunciata da Ciro Capano, che nel film lo interpreta), Antonio Capuano è stato per così dire "riscoperto" anche dagli spettatori più giovani, con retrospettive nei festival e proiezioni dei suoi film più noti. Lo scorso anno il regista partenopeo aveva ottenuto il David di Donatello Speciale e a  consegnarglielo proprio Paolo Sorrentino, che fu suo assistente quando mosse i primi passi nel mondo del grande schermo.

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