Napoli a lutto per Maradona, saltate tutte le norme della zona rossa Covid
Con la morte di Diego Armando Maradona sono saltate tutte le regole anti Covid-19. Nonostante la Campania sia ancora zona rossa, quindi ad alto rischio contagio (e i nuovi positivi siano ancora a migliaia, 3mila circa nel bollettino di oggi) il lutto che è piombato sulla città ha fatto "dimenticare" tutte le norme imposte per cercare di tenere sotto controllo l'epidemia: in migliaia hanno sfilato nel centro di Napoli per ricordare il Pibe de Oro, allestendo scenografie e "torciate" in piazza del Plebiscito e davanti allo stadio San Paolo. Tantissimi indossavano le mascherine di protezione, ma tutte le precauzioni sul distanziamento sono crollate. Una situazione che potrebbe rivelarsi esplosiva: novembre è il mese col maggior numero di contagi da coronavirus, ci sono stati più decessi nei primi 24 giorni che in tutti i 9 mesi precedenti.
Cortei e flash mob per ricordare Maradona
Dopo le prime manifestazioni dei tifosi, già nel pomeriggio di ieri, che erano state rapide e tutto sommato discrete e senza assembramenti, per la serata di oggi sono stati annunciati flash mob in tutta la città. Incontri pubblici, quindi, e di conseguenza assembramenti. Ovvero: occasioni di potenziale contagio, in una regione che sta in questi giorni cercando di tirarsi fuori dalla zona rossa (oggi i contagi sono stati 3,008) e dove gli ospedali sono sull'orlo del collasso e i posti letto cominciano a scarseggiare (alla mezzanotte di ieri erano occupati 2.212 posti di degenza Covid su 3.160 disponibili, ma a preoccupare è la situazione delle terapie intensive: 656 posti disponibili in regione, dei quali 200 occupati esclusivamente da pazienti Covid).
Ieri pomeriggio c'era stata una manifestazione a San Giovanni a Teduccio, davanti all'enorme murales di Jorit, in via Taverna del Ferro, nel "Bronx": fumogeni da stadio, fuochi d'artificio ed applausi, ma non c'era stato il temuto maxi assembramento. Diversa storia ai Quartieri Spagnoli e in special modo in Largo Baracche, dove c'è un altro murales dedicato al Pibe de Oro (recentemente restaurato) e che potrebbe diventare proprio piazza Diego Armando Maradona: lì si sono riunite in serata centinaia di persone in una veglia funebre per l'ultimo saluto. Anche lo stadio San Paolo (che sarà intitolato al calciatore argentino) è stato meta di pellegrinaggio ed erano stati allestiti degli altari alla memoria.
Stasera, il corteo: migliaia di persone, in gran parte tifosi, hanno attraversato il centro città, spostandosi da piazza Municipio a piazza del Plebiscito, dove è stata allestita una coreografia davanti ai porticati della Basilica. Contemporaneamente, altri grossi assembramenti davanti al San Paolo di Fuorigrotta, dove c'è stata un'altra "torciata" e gruppi di centinaia di tifosi hanno invaso l'area esterna.
Campania quarta per incremento percentuale positivi
La forza di aggregazione del calcio si era già vista con la vittoria della Coppia Italia, quando migliaia di persone erano scese in piazza per festeggiare. Pensare che la morte di quello che è stato un simbolo e un idolo per decine, forse centinaia di migliaia di napoletani non avrebbe causato manifestazioni in strada sarebbe stato ingenuo. Allora, però, i contagi erano molto bassi, il virus circolava molto poco in città: il 17 giugno, giorno della finale contro la Juventus, era stato registrato un solo contagio, zero per i due giorni successivi, appena 107 in tutto il mese (con 19 decessi). Poi le cose sono cambiate, e parecchio. Fino a novembre: nei primi 24 giorni 758 decessi e 83.410 contagiati.
La Campania, secondo i dati diffusi dalla Fondazione Gimbe sull'andamento del contagio da Covid-19 in Italia, è attualmente la regione al quarto posto per incidenza di casi su 100.00 abitanti (dietro Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna). È invece la seconda regione italiana per numero di attualmente positivi: sono 103.384, poco meno della Lombardia, dove i casi attivi sono 140.401. L'incremento percentuale dei contagi da Sars-Cov-2 è stato del 18,5% nelle ultime 2 settimane, con una incidenza di 818 casi per 100.000 abitanti. La provincia col maggiore incremento è stata Caserta (poco meno del 20%).