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“Napoli, 4 falsi preti cattolici celebrano messe e matrimoni” l’allarme della Curia. La replica: “Siamo Chiesa autonoma”

La Curia di Napoli ha avvisato tutti i fedeli e i parroci: “Non partecipate a queste millantate celebrazioni”. La replica: “Apparteniamo a una Chiesa autonoma”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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"Quattro sedicenti preti cattolici a Napoli celebrano matrimoni, funerali e battesimi in modo illegittimo. State attenti". È l'allarme lanciato dalla Curia di Napoli che ha denunciato "l'illegittimo esercizio del ministero sacro nel territorio dell'Arcidiocesi". I quattro si professerebbero sacerdoti, amministrando i sacramenti e dispensando benedizioni, e presentandosi anche in abito talare. La Curia di Napoli, però, ha avvisato tutti i fedeli e i parroci: "Non partecipate a queste millantate celebrazioni".

La Curia di Napoli: "Sedicenti sacerdoti, esercizio illegittimo"

Da qui, la comunicazione del vicario generale monsignor Michele Autuoro, diffusa il 25 settembre scorso, nella quale si parla di "diverse segnalazioni – pervenute alla Curia – circa l'illegittimo esercizio del ministero sacro sul territorio di questa Arcidiocesi di Napoli" da parte dei quattro. E, precisa, "si rende noto che essi non sono sacerdoti della Chiesa cattolica legittimamente ordinati. Pertanto, i Sacri Pastori vigilino scrupolosamente e raccomandino i fedeli a non partecipare ad alcuna millantata celebrazione sia di sacramenti che sacramentali (battesimi, celebrazioni eucaristiche, riti esequiali, matrimoni, unzioni) presiedute o partecipate da questi sedicenti sacerdoti".

I quattro "sedicenti" preti avrebbero agito nella zona del Vesuviano, tra Napoli e Torre Annunziata e Torre del Greco. Si farebbero chiamare, secondo la Curia di Napoli, impropriamente "padre" e "don", comportandosi come sacerdoti a tutti gli effetti. Amministrando i sacramenti, ungendo gli infermi e assistendo i moribondi. Celebrando anche matrimoni e cerimonie funebri. Ma non sarebbero "sacerdoti della Chiesa cattolica legittimamente ordinati". Sui social ci sarebbero anche immagini di matrimoni celebrati. Mentre i quattro sacerdoti e i loro seguaci rischiano la scomunica.

La replica: "Siamo Chiesa autonoma"

Non è chiaro se i "sedicenti sacerdoti" siano aderenti ad un'altra Chiesa. Alcuni dei "sedicenti sacerdoti" si sarebbero dichiarati fedeli della "Prelatura Santissimi Pietro e Paolo" "Married Priest Now", si tratterebbe di una associazione vicina all'arcivescovo zambiano Emmanuel Milingo, dimesso dallo stato clericale nel 2009. Rivendicando l'appartenenza ad "una Chiesa Autonoma e indipendente". Uno dei presunti sacerdoti contestati ha minacciato querela per diffamazione nei confronti della Curia di Napoli.

La comunicazione dell'Arcidiocesi di Napoli
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