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Napoli, 25 cellulari scoperti e sequestrati nel carcere di Secondigliano

A rendere noto quanto accaduto nella casa circondariale napoletana è l’Uspp, sindacato di Polizia Penitenziaria.
A cura di Valerio Papadia
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I cellulari nelle carceri campane continuano a costituire un problema e, purtroppo, una realtà: a Napoli, nel carcere di Secondigliano, sono stati 25 i telefoni, tra smartphone e microcellulari, rinvenuti e sequestrati dagli agenti della Polizia Penitenziaria in servizio nella casa circondariale partenopea; di questi, 16 sono stati rinvenuti nel reparto di media sicurezza, mentre gli altri 9 erano invece in uno dei reparti di alta sicurezza. A rendere noto quanto accaduto nel carcere di Secondigliano è stato l'Uspp, sindacato di Polizia Penitenziaria.

"La polizia penitenziaria del carcere di Secondigliano si sta distinguendo nell'attività di prevenzione per i continui ritrovamenti di cellulari e droga" hanno dichiarato Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente e segretario regionale dell'Uspp. "Abbiamo chiesto più volte, come sindacato – continuano i due sindacalisti – di dotare la polizia di strumenti tecnologicamente avanzati, come i jammer, per schermare le sezioni detentive delle carceri per evitare specie alla criminalità organizzata di mantenere legami con l'esterno".

"A Secondigliano – concludono Moretti e Auricchio – nonostante un deficit di organico la polizia penitenziaria si riesce ad assicurare comunque l'ordine e la sicurezza interna".

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