A Napoli ci sono 200mila no vax: non hanno nemmeno la prima dose. E la Campania rischia la zona gialla Covid
Dopo oltre un anno dall'inizio della campagna vaccinale, avviata a dicembre 2020, a Napoli ci sono ancora 200mila persone che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino. E, ancora, 320mila persone non vaccinate sono nella fascia di età tra i 12 e i 19 anni, altre 8mila sono over 80. Nella fascia maggiormente a rischio, infine, ovvero oltre i 50 anni, ce ne sono 60mila. Numeri snocciolati da Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1, che ha fatto il punto sulla campagna vaccinale, sulle code agli hub di questi giorni e sui ritardi per i tamponi di rientro ai positivi.
I 200mila non vaccinati di Napoli città sono, con tutta probabilità, persone che hanno scelto volontariamente di non ricevere il vaccino e per questo non hanno ricevuto nemmeno la prima dose mentre la campagna in corso punta alla copertura con la terza. "La fase pandemica è ancora molto delicata – spiega Verdoliva, intervistato da Radio Crc – non dobbiamo sottovalutarla e dobbiamo evitare il collasso del sistema. I numeri dei positivi aumenteranno, altrimenti non staremmo qui a preoccuparci in modo così forte. Sottolineo che la fascia 5-11, con 64mila residenti, ci porta a una adesione alla campagna vaccinale pari al 10%, quindi quando si parla poi di scuole sicure si dovrebbe parlare tenendo conto sia di questi dati di una mancata copertura di una stragrande maggioranza e sia dei contagi che conseguenzialmente queste fasce di età stanno palesando".
I ritardi di questi giorni, sia in termini di code agli hub vaccinali, sia per quanto riguarda le convocazioni dell'Asl per i tamponi di rientro, sono conseguenza della scarsità di forze in campo, "che non riescono più a stare dietro alle scadenze dei tempi". "Questo è uno degli aspetti che prevede lo scenario 4 – spiega Verdoliva – rischiamo di perderci tra tutti gli aspetti anche quello del tracciamento. Immaginiamoci quanto la ripresa della scuola possa incidere sul contribuire a peggiorare questo aspetto".
Campania in zona Gialla Covid per l'occupazione degli ospedali
Dal 9 gennaio, la Campania è tecnicamente in zona gialla Covid per l'occupazione degli ospedali. I dati dovranno essere naturalmente confermati dal settimanale report di Iss e ministero della Salute e si dovrà valutare l'andamento della settimana per decidere l'eventuale passaggio (venerdì scorso è stata confermata la permanenza in zona bianca). In caso di cambio di "colore", per i cittadini campani comunque non cambierà nulla nel pratico: l'unica differenza tra la zona gialla e la bianca è l'obbligo di utilizzo delle mascherine all'aperto, che in Campania è però sempre stato in vigore; da Natale, inoltre, il Governo ha esteso l'obbligo delle mascherine all'aperto a tutta Italia e anche in zona bianca.
Ieri la Regione, col bollettino quotidiano Covid, ha comunicato che in Campania sono 1.030 le persone ricoverate in area non critica o degenza ordinaria (+70) e 76 (+2) quelle in Terapia Intensiva. Per il passaggio in zona gialla devono verificarsi nello stesso momento 3 condizioni: tasso di incidenza settimanale superiore a 50 nuovi contagiati per 100mila abitanti (in Campania è di 1533,74), occupazione dei posti letto superiore al 15% per l'area non critica e superiore al 10% per la Terapia Intensiva.
Secondo i dati forniti dalla stessa Regione sulla disponibilità di posti letto (3.160 per l'area non critica e 702 per la Rianimazione, questi ultimi erano 656 fino all'8 gennaio), il limite è stato superato il 6 gennaio (27,5% e 11,13%) ed è rimasto oltre la soglia per i quattro giorni successivi.
Per la classificazione dei colori vengono tenute in considerazione le rilevazioni quotidiane del ministero della Salute (che individua ieri in Campania 4.399 posti letto di area non critica, con una percentuale di occupazione quindi del 23,44%) e quanto stabilito nel decreto legge 105 del luglio scorso, secondo cui in Campania sono attivabili complessivamente circa 743 posti letto di Rianimazione (la percentuale di occupazione di ieri è quindi del 10,8%).