Omicidio di Emanuele Tufano

Omicidio Napoli, Emanuele Tufano ucciso a Corso Umberto durante una sparatoria. Altri 3 in ospedale, di 14, 17 e 27 anni

Ragazzo di 15 anni incensurato ucciso in una sparatoria tra Corso Umberto I e via Carminiello al Mercato. Due feriti di 14 e 17 anni. Un 27enne al Pellegrini. Indaga la Squadra Mobile di Napoli. Il Prefetto convoca il Comitato per la Sicurezza.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un ragazzo di 15 anni, Emanuele Tufano, incensurato è stato ucciso nella notte al Corso Umberto I di Napoli nel corso di una sparatoria. Ci sarebbero altri due feriti, ricoverati al Cto e una terza persona che si è recata all'Ospedale Pellegrini. Sul posto sono arrivati diversi agenti della Polizia di Stato, con le volanti e il personale Upg. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli, guidata dal primo dirigente Giovanni Leuci, che stanno raccogliendo gli elementi ed effettuando i rilievi del caso, assieme al personale della Polizia Scientifica che è sul posto. Il ragazzo, secondo le prime informazioni, sarebbe stato ucciso a colpi d'arma da fuoco. Sarebbero almeno 12 i colpi esplosi, secondo le prime ricostruzioni, che avrebbero colpito anche vetrine di negozi e auto parcheggiate.

Altri due feriti: hanno 14 e 17 anni

Gli altri due feriti sarebbero due minorenni di 14 e 17 anni. Entrambi sono stati trasportati all'Ospedale Cto di Napoli. Non è ancora chiaro se i due ragazzi siano rimasti colpiti nella stessa sparatoria che ha portato alla morte del 15enne. Al momento non si esclude questa ipotesi, comunque non ancora accertata. Il 17enne avrebbe riportato ferite compatibili con un colpo da arma da fuoco, ma non sarebbe in pericolo di vita. Il 14enne, invece, sembra abbia riportato solo escoriazioni lievi, legate forse ad una caduta. Sulla vicenda sono in corso accertamenti.

Terza persona in ospedale al Pellegrini: ha 27 anni

Una terza persona, un uomo di 27 anni, a quanto apprende Fanpage.it da fonti accreditate, si è recata al Pronto Soccorso dell'Ospedale Vecchio Pellegrini della Pignasecca, nel corso della notte. Non si sa al momento se abbia riportato ferite o sia stato coinvolto nell'episodio in cui è morto il 15enne. Sembrerebbe dalle prime informazioni che il 27enne non fosse ferito e si fosse recato solo in ospedale. Anche in questo caso sono in corso accertamenti della Squadra Mobile.

Omicidio a Napoli, sparatoria nella notte: al vaglio le telecamere

La sparatoria sarebbe avvenuta attorno alle ore 2,00 di questa notte, giovedì 24 ottobre 2024, in via Carminiello al Mercato, all’angolo con corso Umberto I, sul lato verso piazza Garibaldi, all'altezza dell'incrocio con via Egiziaca a Forcella. Sul posto si sono radunate subito diverse decine di persone. Sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato con varie volanti e un'ambulanza del 118. Ma il personale sanitario non ha potuto fare niente per il ragazzo. Gli altri due feriti, invece, sono stati trasportati in ospedale.

Ancora non è chiaro cosa possa essere avvenuto, né quale sia l'origine della sparatoria. Non è escluso che possano essere acquisite eventuali immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per cercare di ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto e individuare ed identificare i responsabili.

Il Prefetto riunisce il Comitato Sicurezza

Si tratta, purtroppo, dell'ennesima giovane vittima a Napoli. Da tempo, la Prefettura di Napoli e le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli in particolare durante la vita notturna, per prevenire e contrastare efficacemente ogni tipo di reato. Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si terrà oggi pomeriggio, alle 16, presso il Palazzo di Governo. Nel corso della riunione si discuterà dell’omicidio del minorenne e del ferimento di un altro ragazzo verificatisi la scorsa notte in Corso Umberto I.

Ruotolo (Pd): "Serve prevenzione"

Sulla vicenda interviene l'europarlamentare del Pd, Sandro Ruotolo, componente della segreteria nazionale del Pd, che su X afferma:

Ucciso nella notte in una sparatoria un ragazzo di 15 anni. Si muore e si uccide ormai da giovanissimi e invece di prevenire il governo risolve con il carcere. Abbiamo bisogno di asili nido, di contrastare povertà educativa e culturale. Abbiamo bisogno di dare una speranza ai giovani di Napoli".

Il Comitato Anticamorra: "Ora azioni concrete per reprimere e prevenire"

Mentre il Comitato anticamorra per la legalità di Napoli chiede "azioni concrete per reprimere e prevenire":

Le parole e le buone intenzioni non servono più. Di fronte alla morte di un quindicenne ucciso come un boss della camorra servono azioni concrete che mettano insieme prevenzione e repressione lasciando da parte operazioni utili solo a fare propaganda. Per il Comitato anticamorra per la legalità di Napoli è giunto il momento che si affronti la questione della criminalità giovanile agendo su tutti i fronti possibili, “garantendo, nell’immediato, controlli straordinari perché è diventato troppo facile trovare un’arma, anche per i giovanissimi.

E aggiunge:

Ma affianco alle azioni di repressione bisogna intervenire seriamente sul fronte della prevenzione lavorando sulle cause della criminalità giovanile e, in questo, lo Stato deve far sentire la propria forza unendo le forze con le tante realtà già esistenti per garantire un vero e proprio accompagnamento alla crescita per quei bambini nati in famiglie in difficoltà per problemi economici o culturali” hanno aggiunto i rappresentanti del Comitato per i quali “occorre creare un sistema di asili nido inclusivo che si prenda carico in particolare delle famiglie multiproblematiche, offrire ai bambini un’educazione precoce e alle famiglie un supporto reale, per intervenire fin dall’inizio su situazioni di disagio e prevenire la radicalizzazione di modelli di vita criminale.

Infine, conclude:

È necessario rinforzare, anche dal basso, nella logica processuale del Patto Educativo la cooperazione tra Istituzioni, associazionismo e mondo del terzo settore, promuovendo strategia di lotta all’evasione e all’abbandono scolastico, percorsi di formazione per l’inserimento nel mondo del lavoro, attività per il tempo libero perché solo così si può ridurre il numero di giovanissimi arruolati dai clan” hanno concluso i promotori del Comitato Sandro Ruotolo, Paolo Siani, Roberto Fico, Maurizio de Giovanni, Isaia Sales, Gennaro Pagano, Carmela Manco, Nino Daniele e Antonio Iazzetta.

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