Napoletani scomparsi in Messico, dopo 4 anni riprendono le ricerche
Sono passati ormai più di 4 anni dalla scomparsa di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, i tre napoletani del quartiere Mercato scomparsi in Messico, a Tecalitlan, nello stato di Jalisco, il 31 gennaio del 2018. Dopo oltre 4 anni, però, la Fiscalia messicana, l'organo che indaga sulla scomparsa dei tre napoletani, ha ricominciato le ricerche, come ha reso noto l'avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie. La Fiscalía messicana ha coordinato un massiccio dispiegamento di forze composte da personale della Segreteria di Stato per la Pubblica Sicurezza, della Commissione di Ricerca locale dell'Unità di Stato per la Protezione Civile, dei Vigili del fuoco e della Guardia Nazionale per cercare i nostri connazionali scomparsi da più di 4 anni" ha detto l'avvocato.
"Le ricerche continueranno fino a quando non daranno esito positivo. La Fiscalía dopo il processo e la condanna dei poliziotti ha dimostrato di avere a cuore il caso dei nostri connazionali nonostante il processo sia concluso ad aprile dell'anno scorso. Attendiamo aggiornamenti quotidiani sulle attività e speriamo che si possa mettere davvero fine a questa triste storia" ha concluso l'avvocato Falleti.
Due poliziotti condannati per la scomparsa dei napoletani
Nell'aprile del 2021, le autorità messicane hanno condannato due poliziotti, indagati per la scomparsa dei napoletani, a 50 anni di carcere. Secondo gli inquirenti, i due agenti sono colpevoli della "sparizione forzata" dei cugini Vincenzo Cimmino e Antonio Russo e, quindi, indirettamente, anche dalla scomparsa del padre di quest'ultimo, Raffaele Russo, che era già irreperibile da alcune ore prima degli altri due.